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martedì 31 agosto 2021

Itinerari. Capalbio




Capalbio è un piccolo borgo antico situato a sud di Grosseto, nell'estremo lembo merdionale della Maremma toscana, non lontano dalle splendide, famose e frequentatissime spiagge tirreniche e dall'altrettanto noto e turistico promontorio dell'Argentario. Nel centro storico però, al quale si accede solo a piedi, regna una calma assoluta. Oltrepassata la porta, aperta nella possente doppia cerchia muraria  fatta costruire durante il periodo in cui Capalbio appartenne alla Repubblica Senese, ci si trova immersi in un'atmosfera d'altri tempi. Sull'intreccio di vie ripide e strette, sulle case antiche, veglia ancora la rocca aldobrandesca, con il torrione massiccio e merlato che si nota da tutto l'abitato. Salendo al punto più alto per raggiungerla, ci si imbatte nella splendia chiesa di San Nicola, oggetto di un restauro recente e contestato, che custodisce degli splendidi affreschi medievali e rinascimentali. Di fronte il complesso della rocca si rivela in tutta la sua bellezza. Di origine medievale, l'edificio fu ampliato dagli Aldobrandeschi, passò agli Orsini e quindi divenne un importante avamposto senese. Tutti vi apportarono delle modifiche e degli ampliamenti ma l'aspetto attuale si deve proprio alla repubblica senese che, per ovvie ragioni, decise di accentuare le funzioni difensive della costruzione. Addossato alla torre, caratterizzata da un basamento a scarpa che ne accentua la solidità, si nota il palazzo Collacchioni, di epoca rinascimentale. Dall'alto del borgo si gode di un panorama vastissimo sulla Maremma.




Capalbio (foto Daniela Durissini)

foto 1: porta d'accesso al borgo antico
foto 2: salendo alla rocca
foto 3: rocca aldobrandesca con la torre ed il muro del palazzo Collacchioni
foto 4: tra le vie del borgo antico
foto 5: rocca aldobrandesca
foto 6: portale della chiesa di San Nicola
foto 7: antiche case in pietra, portici, vie strette nel borgo antico
foto 8: panorama sulla Maremma

venerdì 6 agosto 2021

Fotografare l'arte. Monumento alla Progenie Ursinea (Pitigliano)

Pitigliano. Monumento alla Progenie Ursinea. Particolare
(foto Daniela Durissini)

Nel 1490, durante i lavori di ristrutturazione dell'intero borgo di Pitigliano, voluti da Niccolò III Orsini ed affidati ad importanti architetti ed artisti dell'epoca, si rifece anche parte del centro storico. In quel periodo fu realizzato anche il Monumento alla Progenie Ursinea, collocato di fronte alla chiesa cattedrale intitolata ai Santi Pietro e Paolo.  

Pitigliano. Monumento alla Progenie Ursinea
(foto Daniela Durissini)

Il monumento, realizzato in travertino, consiste in un piedistallo sormontato da un orso che ruggisce, che regge uno stema della famiglia.



martedì 3 agosto 2021

Arti e architetture. Pitigliano. Palazzo Orsini

Pitigliano. Palazzo Orsini. Ingresso (foto Daniela Durissini)

A Pitigliano, la splendida cittadina costruita su una rupe tufacea nel cuore della Maremma, il palazzo Orsini caratterizza e regola, con la sua notevole mole, una parte importante dell'edificato. Iniziato nel XII secolo come fortezza dagli Aldobrandeschi, è notevolmente cambiato nel corso dei secoli, soprattutto dal momento in cui, a seguito del matrimonio di Anastasia Aldobrandeschi con Romano Orsini, divenne di proprietà di quest'ultima famiglia (1313). Il grande rinnovatore comunque fu Nicolò III Orsini, che diede mano al palazzo dopo il 1465 e che, contestualmente, volle anche una ristrutturazione urbana dell'intero abitato, chiamando presso di sé diversi noti architetti ed artisti. I lavori durarono per parecchio tempo e per quanto riguarda la residenza vi lavorarono Baldassarre Peruzzi ed Antonio da Sangallo il Giovane, che impresse alla vecchia fortezza uno stile più elegante e leggero. Si deve proprio a lui la bella loggia che sovrasta l'ingresso principale, caratterizzato da un portone a bugnato.

Pitigliano. Palazzo Orsini. Loggia
(foto Daniela Durissini)

Della vecchia fortezza rimane particolarmente evidente il grande torrione, ben visibile dlla piazza antistante il palazzo.

Pitigliano. Palazzo Orsini. Acquedotto e Palazzo
(foto Daniela Durissini)