Abbazia di Moggio. Stemma dell'abate Daniele Dolfin (foto Daniela Durissini) |
Daniele Dolfin fu un personaggio assai importante per il Friuli del secolo XVIII. Nato da una nobile ed antica famiglia veneziana, che aveva dato un doge alla Repubblica, fu uomo di chiesa, ma ebbe un notevole potere in quanto a soli 29 anni fu nominato abate commendatario della potentissima abbazia di Moggio e poi di quella di Rosazzo, entrambe con notevolissime rendite, per divenire poi, nel 1734, patriarca di Aquileia, fino alla soppressione dell'istituzione. Gli venne affidata anche l'arcidiocesi di Udine dove si distinse come committente di notevoli opere d'arte realizzate da artisti di grande valore, tra i quali spiccano Giandomenico e Giambattista Tiepolo.
Lo stemma riprodotto sopra è stato realizzato durante la sua permanenza presso l'abbazia di Moggio e riproduce su pietra i tre delfini che fanno riferimento al cognome della famiglia. Si nota qui una particolarità rispetto allo stemma classico: l'ultimo delfino, in basso, è riprodotto rovesciato, con il probabile scopo di dare l'idea del movimento dell'animale.
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