Madaba. Chiesa di san Giorgio. Mosaico (foto C. Nicotra) |
Nell'attuale
Giordania toccava, oltre al porto di Aqaba, le località di Wadi
Araba, Petra, Sela, Shawbak, Kerak, Madaba, Rabbah Ammon (l'attuale
Amman), Gerasa, per poi dirigersi verso Bosra, nell'attuale Siria
meridionale.
Per
il regno Nabateo la strada fu luogo di transito privilegiato per il
trasporto di merci preziose provenienti dalla penisola araba.
Dopo
un periodo di decadenza un importante tratto della strada, compreso
tra il Mar Rosso e Bosra, venne rinnovato e reso nuovamente
transitabile sotto Traiano, negli anni compresi tra il 111 ed il 114
e prese il nome di Via Traiana Nuova, mentre un secondo tratto, tra
Bosra ed il fiume Eufrate venne ripristinato sotto Diocleziano.
Questi lavori vennero eseguiti soprattutto per la grande importanza
militare che la via aveva assunto all'epoca per l'espansione ed il
mantenimento dei confini dell'impero. La strada fu anche via di transito dei pellegrini cristiani che si recavano in visita ai luoghi biblici come il Monte Nebo e Betania, sulle rive del Giordano, (dove, secondo la tradizione biblica, fu battezzato Gesù), mentre i musulmani la percorrevano per raggiungere la Mecca.
Piero della Francesca. Battesimo di Gesù |
L'attuale città di Madaba, a 35 km a sud di Amman, sorge sul sito della biblica Medeba, che a sua volta era stata costruita su un più antico insediamento dell'età del ferro. Conquistata dai Greci all'epoca di Alessandro Magno passò poi diverse volte di mano fino a che entrò a far parte del regno Nabateo.
I Romani la conquistarono nel 106 d.C.; nel V secolo, divenne sede vescovile, ed assunse una certa importanza sotto Giustiniano. Prosperò nel periodo bizantino, quando vennero costruiti molti nuovi edifici, spesso arricchiti da splendidi mosaici. Passata ai Persiani, tornata ai Bizantini e poi distrutta dagli arabi fu definitivamente abbandonata dopo il terremoto che la distrusse completamente alla metà del secolo VIII. Solo alla fine del XIX secolo fu ripopolata da un piccolo gruppo di cristiani. In quel periodo, erigendo la chiesa di San Giorgio, fu ritrovato il mosaico, raffigurante la Terrasanta, che rese celebre il sito.
Madaba. Chiesa di San Giorgio. Mosaico |
Il
mosaico. Il
mosaico è un'opera di straordinaria fattura che, in base alla
presenza di alcuni edifici di datazione sicura, si è potuto far
risalire alla metà del VI secolo; originariamente era molto più
grande. Raffigura molte località bibliche del Medio Oriente, con i loro nomi in greco, ed indica le strade che conducevano i pellegrini
a Gerusalemme. Per questo rappresenta una testimonianza unica del
territorio, come si presentava all'epoca in cui venne realizzato. La
mappa raffigura un'area compresa dal Libano al delta del Nilo e dal
Mediterraneo al deserto e non è orientata Nord-Sud ma verso
l'altare, cioè verso Est. Rappresenta il Mar Morto ed il deserto di
Moab, Gerico, Betlemme e molti altri siti, ma soprattutto rappresenta
con una particolare precisione la città di Gerusalemme della quale
vengono riportati numerosi edifici ed anche diverse strade. Recenti
scavi archeologici hanno ritrovato i resti di alcuni di questi
edifici e della principale strada che entrava a Gerusalemme
corrispondenti alla loro localizzazione sul mosaico.
Madaba. Chiesa di San Giorgio. Mosaico |