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mercoledì 25 ottobre 2017

Giordania- Jerash


Jerash - Foro ellittico e cardus maximus
Jerash. Foro e cardus maximus (foto C. Nicotra)

Situata a circa 30 chilometri a nord di Amman, Jerash, l'antica Gerasa, sorgeva a lato della Via Regia che collegava un tempo Heliopolis, in Egitto, al fiume Eufrate.
Abitato sin dalla preistoria, il sito, probabilmente, non fu mai abbandonato e ad una cultura ne succedette un'altra ed un'altra ancora. Ciò fu dovuto senza dubbio alla posizione favorevole, accanto al Wadi Jerash, corso d'acqua che consentiva di praticare l'agricoltura. Gli scavi archeologici ci restituiscono reperti che confermano una presenza costante dell'uomo, dal neolitico all'epoca romana, epoca in cui si sviluppò una città di notevole importanza. Già dopo la conquista di Alessandro Magno il piccolo centro si era sviluppato notevolmente ma i romani, annettendolo alla provincia di Siria (64 a.C.), ne fecero uno dei centri nevralgici della Decapoli, incrementandone l'importanza strategica e commerciale. E furono proprio i traffici regolari con il regno nabateo del sud della regione, oltre alla possibilità di coltivare i terreni resi fertili dalle acque del Wadi Jerash, ad arricchire la città, che nel corso del I secolo d.C. venne ampliata secondo il modello romano: comparve allora l'ampia strada centrale, sull'asse nord-sud (cardo), facente capo al foro ellittico, che rimane ancor oggi una delle più significative testimonianze del passato, e vennero realizzate anche le vie laterali (decumani), sull'asse est-ovest. Man mano che la città si arricchiva e si ampliava venivano eretti nuovi ed imponenti edifici. La città crebbe in particolare sotto Traiano, che annesse il regno nabateo, e sotto Adriano, che la visitò nel 129. In quell'occasione fu eretto l' imponente arco di trionfo, tuttora visibile. All'inizio del III secolo divenne colonia, ma già alla fine del secolo iniziò il processo di declino, dovuto principalmente allo spostamento degli assi commerciali verso il mare, anche a causa della caduta di Palmira. Tuttavia rimase comunque una città importante per un lungo periodo, almeno fino alla conquista da parte dapprima dei persiani e poi degli arabi, nei primi decenni del VII secolo. Fu il terribile terremoto del 747 che la rase al suolo e che ne determinò il declino definitivo.


Jerash - Porta meridionale
Jerash. Porta meridionale (foto C. Nicotra)


Il sito archeologico che oggi vediamo è uno dei più importanti del paese.

Pianta di Jerash (By Hobe / Holger Behr (Proprio lavoro) [Public domain], via Wikimedia Commons)

Ciò che colpisce il visitatore è innanzitutto il foro, di forma ellittica, che prelude al cardus maximus, lastricato in pietra calcarea, che ospitava al centro una statua o un altare, sostituiti poi da una fontana. Il foro collegava l'area del tempio di Zeus con la grande via colonnata diretta alla porta nord. 


Jerash - cardus maximus
Jerash. Lungo il cardus maximus. Sullo sfondo la porta nord (foto C. Nicotra)

Lungo la stessa incrociavano i decumani, segnati da due tetrapili e sorgeva il ninfeo, una fontana monumentale, eretta nel 191, riccamente decorata e composta da due piani, coperti da una cupola a forma di conchiglia dalla quale fuoriusciva l'acqua che si raccoglieva nella grande vasca sottostante, dalla quale defluiva attraverso le bocche di sette leoni.

Jerash - Ninfeo
Jerash. Ninfeo (foto C. Nicotra)

Proseguendo lungo la strada lastricata e fiancheggiata da colonne, si raggiungono i propilei, che preludono al tempio di Artemide. Eretto alla metà del II secolo l'edificio era caratterizzato da dodici colonne con capitelli corinzi e nei sotterranei vi si custodiva il tesoro del tempio. La scalinata d'accesso, all'epoca, era fiancheggiata da botteghe. Dopo aver superato relativamente intatto la conquista araba, fu distrutto dai crociati.


Jerash - Propilei
Jerash. Propilei (foto C. Nicotra)

Jerash - Tempio di Artemide
Jerash. Tempio di Artemide (foto C. Nicotra)

Dalla parte opposta, al di fuori della cerchia muraria, risalente per gran parte al periodo bizantino, si trova l'arco di Adriano, eretto in occasione della visita dell'imperatore, nel 129.
La struttura è possente. Era stato progettato come porta meridionale della città, anche se non ebbe mai questa funzione. 


Jerash - Arco di Adriano
Jerash. Arco di Adriano (foto C. Nicotra)
Accanto all'arco si trova l'ippodromo e, più in là, il teatro meridionale; più grande e capace di quello settentrionale, poteva ospitare 5000 persone. La scena si è in parte conservata.
Nell'area archeologica sono presenti anche le rovine di alcune chiese costruite in periodo bizantino, sfruttando in parte i materiali lapidei dei monumenti romani. 


Jerash - Teatro meridionale
Jerash. Teatro meridionale (foto C. Nicotra)


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