Leonardo da Vinci. La Gioconda |
Nell'ultima giornata della 28a Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, è stato proiettato, fuori concorso, il film "Le mystère de la Joconde révélé" (Inghilterra). La scelta di farlo passare alla rassegna ma al di fuori della votazione del pubblico, è dovuta al fatto che il film non tratta un argomento archeologico, ma documenta i risultati di una lunga indagine in campo storico e storico-artistico, quindi al di fuori delle tematiche trattate nell'ambito del festival.
L'argomento particolarmente interessante ha comunque convinto gli organizzatori a presentarlo. Ed in effetti ciò che alcuni studiosi hanno recentemente scoperto non manca di stupire. Il famoso ritratto della Gioconda, esposto al Louvre, non sarebbe infatti, come ritenuto fino ad oggi, quello di Lisa Gherardini, fiorentina, moglie di Francesco del Giocondo, il quale l'avrebbe commissionato a Leonardo, bensì quello di Pacifica Brandani, amante di Giuliano de' Medici, morta di parto dopo aver dato alla luce Ippolito, figlio illegittimo del duca, il quale avrebbe richiesto all'artista un dipinto che potesse ricordare al figlio la madre, che non aveva conosciuto.
Raffaello. Ritratto di Giuliano de' Medici |
La teoria, avallata da documenti coevi, sarebbe confermata anche da nuove analisi sul dipinto che, grazie ad una nuova tecnica, consentono di individuare tutti i pentimenti del pittore, coperti dalla versione definitiva. Con questo metodo viene messo in luce, sotto il volto della Gioconda, un altro volto, corrispondente a quello descritto dal Vasari, che aveva visto il quadro originale. La figura ritratta appare con un viso più arrotondato, la testa più grande ed una complicata acconciatura. Inoltre lo sguardo risulta girato di circa 14 gradi, rispetto a quello che si vede oggi, e vi sono dipinte della sopracciglia ben delineate. La vicenda sarebbe dunque questa: effettivamente Francesco del Giocondo avrebbe commissionato a Leonardo, che al tempo rifiutava di eseguire ritratti, il dipinto che doveva immortalare la moglie. Per qualche motivo, forse un prestito di denaro non restituito, l'artista non poté rifiutare ed eseguì il ritratto che, però, benché fosse stato visto da diverse persone, tra cui il Vasari, non venne mai consegnato. Nel frattempo Giuliano de Medici richiese a Leonardo un altro ritratto, quello dell'amante defunta. L'artista eseguì il quadro, riutilizzando lo stesso supporto di quello precedente ed anche l'impostazione, ma questa volta dipinse una donna idealizzata, con un abbigliamento ed un'acconciatura che si addicono più ad una divinità che ad una persona in carne ed ossa, destinata a celebrare la figura di Pacifica Brandani agli occhi del figlio. Anche Giuliano però morì, prima di ritirarlo e Leonardo lo portò il quadro con sé, in Francia, quando vi si trasferì, chiamato da Francesco I.
Il famoso sorriso enigmatico che incanta ancora oggi migliaia di visitatori del museo parigino, sarebbe forse allusivo dell'essenza effimera della vita, un messaggio universale veicolato dall'artista negli ultimi anni della sua esistenza.
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