Lun (foto Daniela Durissini) |
Lun però è un luogo ventilato, arriva l'aria dal mare, quando soffia da ovest, mentre la bora soffia da est, ed arriva qui scendendo impetuosa e fredda dalla catena del Velebit, proprio di fronte.
Allora l'aria sa di mare, le raffiche portano con sè il sapore del sale, che si deposita sulle piante, e dona all'olio un gusto particolare. I pochi abitanti di Lun ed i proprietari degli uliveti, che risiedono nei borghi vicini, rispettano queste piante secolari, consci del prezioso tesoro che possiedono, e ne ricavano un prodotto unico, di altissima qualità, dal sapore deciso, che molti non gradiscono perché troppo intenso, da usare con parsimonia, anche perché la produzione è scarsa.
Qua e là, nei vecchi cortili, si vedono ancora le macine in pietra dei vecchi frantoi.
L'olio di Lun non viene esportato, ma venduto solo sull'isola, quasi sempre direttamente dai produttori. Un tempo gli ulivi rappresentavano l'unica ricchezza del paese, che era uno dei più prosperi dell'isola, ma ora molti abitanti se ne sono andati, come si sa chi vive della terra è sottoposto al capriccio delle stagioni e non sempre i raccolti risultano soddisfacenti.
Alcuni anni orsono parte degli uliveti è stata distrutta da un furioso incendio ma, fortunatamente, le piante più antiche, tra cui tre esemplari di 2000, 1800 e 1600 anni, si sono conservate ed ora sono comprese in un'area protetta, visitabile grazie ad un sentiero (segnalato), che la attraversa e che raggiunge gli alberi più belli.
(foto Daniela Durissini)
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