Grotta del Mitreo (foto Daniela Durissini) |
Poco sopra il paese di Duino, noto per il castello dei Torre e Tasso e per le scogliere a picco su un mare blu scuro, che ispirarono il poeta Reiner Maria Rilke, si trova la grotta in cui si celebrava il culto del dio Mithra. Di antichissima origine orientale, questa divinità, affermatasi con l'espansione dell'impero romano, soprattutto tra i militari, a partire dal I secolo d.C., veniva rappresentata nell'atto di uccidere il Toro celeste e mentre donava agli uomini il grano, la vite, e gli animali da allevamento. Per un certo periodo il cristianesimo convisse con il mitraismo ma alla fine lo vinse e le maggiori distruzioni dei siti dedicati al culto del dio, avvennero, con ogni probabiltà, da parte dei fedeli alla nuova religione. Dell'officio del culto si sa molto poco, a causa della segretezza che ne circondava la ritualità. Il sito di Duino, proprio per questo motivo, è molto importante, poiché grazie alle ricerche archeologiche effettuate sul posto sono state trovate moltissime monete, probabile frutto di offerte, ma sono state rinvenute anche una notevole quantità di materiale ceramico e molte lucerne, che fanno pensare a probabili libagioni rituali effettuate sul posto. Il tutto ha consentito agli archeologi ed agli storici di compiere qualche passo avanti nella conoscenza di questa religione misterica che, in quanto tale, non ha tramandato scritture ed assai pochi racconti orali.
La grotta è stata frequentata fin dal neolitico ed in epoca romana fu riattata al culto.
Il sito è chiuso da una cancellata e vi si accede mediante visite guidate.
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