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martedì 29 novembre 2022

Fotografare l'arte. Statua colossale di Costantino: testa

Roma. Musei Capitolini. Statua colossale di Costantino. testa (foto Daniela Durissini)
A Roma, nel cortile dei Musei Capitolini, sono conservati alcuni frammenti della statua colossale di Costantino, realizzata tra il 312 ed il 324 d.C. e ritrovata nel 1486 presso la Basilica di Massenzio. Tra questi pezzi il più importante è senza dubbio la testa, scolpita in marmo, mentre si ritiene che almeno parte del corpo fosse stata realizzata in bronzo dorato, su supporto di legno e mattoni e che per questo motivo sia andata perduta. L'intera struttura doveva misurare all'incirca 12 metri, dato che la sola testa misura 2,60m. In origine il capo doveva esser cinto da una corona in metallo.

giovedì 24 novembre 2022

Archeologia. Aquileia. Corredo di sacerdotessa

Aquileia. Museo Archeologico Nazionale. Corredo di sacerdotessa (I-II sec.d.C.)
Mosche d'oro con le ali chiuse (foto Daniela Durissini)
Nel 1885 fu rinvenuta nella necropoli di Beligna, ad Aquileia, un'urna ancora sigillata entro la quale fu ritrovato quello che, per le sue caratteristiche, si ritenne essere il corredo funerario di una sacerdotessa orientale (I-II sec. d.C.). Purtroppo non tutti gli oggetti rinvenuti entrarono a far parte della collezione oggi conservata presso il Museo Archeologico Nazionale, che tuttavia conserva uno specchietto in argento decorato con l'incisione delle tre Grazie, 203 mosche d'oro con le ali chiuse che, probabilmente, dovevano essere cucite sulla veste della donna, due foglie d'edera in oro che con ogni probabilità erano destinate a decorare i sandali, ed un ciondolo cilindrico in oro, probabilmente un amuleto. 

domenica 20 novembre 2022

Fotografare l'arte. I volti di Aquileia romana

Aquileia. Museo Archeologico Nazionale. Volti (foto Daniela Durissini)

Aquileia. Museo Archeologico Nazionale. Volti
(foto Daniela Durissini)
Nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia sono conservati diversi volti scolpiti in pietra che ci riportano a coloro che popolavano la città in epoca romana. Con il riallestimento del Museo di qualche anno fa questi volti sono stati esposti in modo assai suggestivo, formando tra l'altro una sorta di galleria di quelle che erano le acconciature dell'epoca. Al di là delle diverse fisionomie si osservano espressioni corrucciate, sorprese, distese, serene, come si dovevano osservare camminando al tempo per strada. Ed è proprio in mezzo ad una strada romana che sembra di camminare salendo da un piano all'altro del Museo e passando accanto a queste teste che ci osservano da così tanto tempo. 

mercoledì 16 novembre 2022

Archeologia. Aquileia e l'ambra

Teche di specchio in ambra (I-II sec. d.C.)
Aquileia. Museo Archeologico Nazionale (foto Daniela Durissini)
Già in epoca preistorica l'ambra, prezioso materiale proveniente dalle regioni baltiche, veniva commercializzato verso il Mediterraneo lungo la cosiddetta via dell'ambra, che attraverso un percorso complesso, mutevole nel tempo e con diverse diramazioni, trovava uno dei suoi punti terminali nella parte orientale della pianura Padana. In epoca romana la città di Aquileia fu uno dei maggiori centri di lavorazione e commercializzazione di questo materiale, una resina fossile, molto ricercato per la realizzazione di gioielli e piccoli oggetti. Lo testimoniano i numerosi ritrovamenti, avvenuti nel corso degli scavi archeologici, che comprendono anche pezzi di materiale grezzo e residui di lavorazione. La maggior parte degli oggetti rinvenuti risalgono al periodo compreso tra la metà del I sec. d.C. ed il II sec. d.C. e consistono appunto in gioielli e piccole sculture che, data la credenza popolare che attribuiva all'ambra proprietà magiche e protettive, venivano regalati come portafortuna e venivano custoditi per curare alcune malattie e per allontanare il malocchio. Tra queste preziose lavorazioni spiccano alcuni specchi di piccole dimensioni, realizzati in argento ed inseriti appunto su un supporto d'ambra lavorato finemente e raffigurante scene tratte dalla mitologia ed amate dal pubblico femminile, al quale tali oggetti erano destinati, come quella, raffinatissima, di Amore e Psiche o quella che vede una Nereide cavalcare un ippocampo.

sabato 12 novembre 2022

Fotografare l'arte. Rilievo con scena di Iniziazione dionisiaca

Roma. Musei Capitolini. Rilievo con scena di iniziazione dionisiaca
(foto Daniela Durissini)
Rilievo con scena di iniziazione dionisiaca realizzato in marmo pentelico* ritrovato nel 1876 a Roma, nelle vicinanze dell'Auditorium, presso gli horti di Mecenate. Si tratta della copia di un originale ellenistico del II sec. a.C..  (Roma, Musei Capitolini)
* Il marmo pentelico è un marmo bianco a grana fine, che può assumere varie tonalità dal giallo al verde, estratto in Grecia, a nord di Atene, alle pendici del monte Pentelico. 

mercoledì 9 novembre 2022

Archeologia. Aquileia. L'officina del fabbro

Aquileia. Museo Archeologico Nazionale
Rilievo dell'officina del fabbro (foto Daniela Durissini)
Nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, è esposto un rilievo molto interessante che raffigura la bottega del fabbro e risale al periodo compreso tra il I ed II secolo d.C. Scolpito in pietra calcarea, è stato ritrovato in località Beligna, lungo la strada che da Aquileia porta verso Grado. L'immagine che la pietra restituisce è quella di un intenso lavoro entro l'officina. Sulla sinistra si nota la fusione del ferro, alla quale segue la forgiatura e, sull'estrema destra, si vedono gli strumenti del mestiere. La stele del fabbro è parte di un monumento funerario.

domenica 6 novembre 2022

Fotografare l'arte. Affresco di soffitto romano

Rovereto. Museo civico. Frammenti di pittura su soffitto (Villa di Isera, sec. I d.C.)
(foto Daniela Durissini)
Alcuni frammenti di affresco di epoca romana rinvenuti nel corso degli scavi della villa di Isera, dimostrano la raffinata tecnica raggiunta dagli artisti dell'epoca (I sec. d.C.). L'affresco veniva eseguito da artigiani specializzati: il pictor parietarius ed il pictor imaginarius. Il primo realizzava gli schemi che il secondo completava con i soggetti figurati. I pittori spesso tracciavano un disegno con l'ocra rossa, per eliminare il più possibile le incertezze della realizzazione definitiva. Si aiutavano altresì con piccoli strumenti come il compasso, lo stilo, la riga e le cordicelle, soprattutto quando dovevano realizzare disegni geometrici, come questo. 

giovedì 3 novembre 2022

Archeologia. Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Mosaico dei pesci

Aquileia. Museo Archeologico Nazionale. Mosaico dei pesci (I sec. d.C.)
(foto Daniela Durissini)
Il bellissimo e realistico mosaico dei pesci (I sec. d.C.), in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, ricorda un uso piuttosto comune presso le abitazioni aristocratiche romane, che voleva la presenza di una vasca destinata ai pesci nel locale dove si svolgevano i banchetti. In tal modo i commensali potevano scegliere il pesce che gradivano maggiormente e che i cuochi cucinavano sul momento oppure venivano consumati immediatamente, come testimonia Seneca: "I pesci nuotano all'interno dei letti tricliniari e si possono catturare addirittura sotto le tavole per imbandirli subito sulla tavola stessa: poco fresca sembra la triglia  se non muore in mano al commensale". 
Il mosaico è estremamente interessante poiché raffigura dei pesci che sono tipici dell'Adriatico settentrionale. In alto si nota un esemplare di proporzioni medie nell'atto di ingoiarne uno più piccolo, nel mezzo una seppia, un calamaro ed alcune telline. 
Il mosaico in questione, realizzato in tassellato lapideo, proviene da una domus dei quartieri settentrionali, detta di Licurgo e Ambrosia.