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mercoledì 4 gennaio 2023

Arti e architetture. Vulci. Il mitreo

Vulci. Mitreo. Il dio Mitra che uccide il toro (copia) 
(foto Daniela Durissini)
Nel 1975, nel corso di alcuni scavi condotti a Vulci dalla Soprintendenza Archeologica dell'Etruria Meridionale, è stato scoperto un sito, dedicato al culto del dio Mitra, annesso alla domus di un ricco proprietario. La scoperta è molto importante poiché ha fornito agli archeologi una gran messe di informazioni su questo culto, di origine orientale. Tra le statue ed i reperti ceramici rinvenuti, il ritrovamento più importante è stato il gruppo di Mitra che uccide il toro, realizzato in marmo ed inizialmente in diversi frammenti, poi restaurato ed esposto in loco in copia in argilla, realizzata dall'artista Carlo Brignola. Il gruppo comprende il dio Mitra che afferra per il muso il toro e lo pugnala, mentre attorno al corpo dell'animale ferito si trovano anche un cane, in attesa di leccare il sangue che correrà dalla ferita inferta dal dio, il serpente ed uno scorpione, in numerosi casi correlati alla tauroctonia (sec. III d.C.).
Altrettanto interessante l'architettura del mitreo che svela la scenografia dei rituali praticati. All'altare, sul fondo, si giunge lungo uno stretto corridoio fiancheggiato dalle sedute in pietra dove si sistemavano i covenuti. I sei archetti in pietra che caratterizzano i banconi laterali corrispondono ai diversi livelli che il neofita doveva superare prima di giungere alla settima sfera, quella del dio. 

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