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giovedì 12 luglio 2018

Un antico borgo carnico: Illegio

Illegio casa carnica
Illegio. Una tipica casa carnica (foto Daniela Durissini)

Lasciandoci alle spalle Tolmezzo, saliamo la stretta strada, tutta svolte, che, passando sotto erte pareti rocciose della valle giunge al paese di Illegio. L'abitato, circondato dai monti e protetto dalla gola, dove si insinua il torrente, è rimasto per secoli isolato rispetto alla piana del Tagliamento, ma la piccola comunità ha sviluppato da sempre un gusto per l'arte che sembra perpetuarsi oggi nelle mostre annuali a tema, organizzate dal comitato di San Floriano. Sì il nome deriva proprio dall'antichissima pieve che si erge sul monticello bene in vista ma lontana dal paese, raggiungibile solo a piedi lungo un sentiero che scende poi ad Imponzo, nella valle del But. La traversata costituisce una tappa del "Cammino delle pievi", percorso escursionistico di rara bellezza che tocca alcune delle più antiche pievi carniche e due santuari.

Illegio chiesa di San Floriano
Illegio. Pieve di San Floriano (foto Daniela Durissini)


La pieve di San Floriano risale al IX secolo ed è splendidamente decorata con affreschi risalenti al XIII, XIV e XVII secolo, mentre conserva all'interno opere scultoree in legno del XV secolo ed in pietra del XVI. La si può visitare tutte le domeniche dalle 10 alle 18. 








Oggi Illegio conta 340 abitanti e molte seconde case, peraltro tenute con cura. La particolarità del borgo sono i mulini, che si possono osservare percorrendo un itinerario a tema. Le acque impetuose dei torrente Touf muovono da secoli le pale che mettono in funzione le macine.

Illegio. Via dei Mulini (foto Daniela Durissini)
Uno di questi mulini, il "Mulin dal Flec" risale al XVII secolo. Ed il ricavato dell'attività molitoria veniva investito nelle abitazioni che ancor oggi conservano il segno dell'antica bellezza. Ampi cortili si aprono dietro a portali finemente decorati e testimoniano di un amore per il bello che non è solo dell'oggi. 

Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce tracce di culto risalenti all'età augustea, un sito paleocristiano databile al IV secolo, i resti di fortificazioni di epoca longobarda e quelli, più recenti, delle residenze dei signori "de Legio", di epoca medievale.
Una continuità storica quindi che fa di questo paese un luogo di grande interesse anche per coloro che non praticano l'escursionismo, attività privilegiata qui, in considerazione dei bei monti che circondano l'abitato.




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