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mercoledì 23 ottobre 2019

Itinerari. Il fascino discreto di Rovereto



Al centro della Val d'Adige, non lontana da Trento, Rovereto è uno scrigno di storia ed arte, da visitare in tutte le stagioni dell'anno. Le dimensioni ridotte della città ed il centro storico raccolto e per buona parte pedonalizzato, consentono di girare piacevolmente a piedi, alla ricerca degli angoli più pittoreschi. 




Le strade strette, l'edificato compatto, i passaggi a volta, sono il ricordo del periodo medievale e della successiva dominazione veneta, mentre i bellissimi palazzi settecenteschi rimandano alla città manifatturiera in cui si lavorava la seta, divenuta uno dei centri commerciali più importanti dell'intera vallata.




Il castello, che domina la città, fu edificato dalla famiglia Castelbarco nel XIV secolo, su una precedente fortificazione risalente al XII secolo, ma furono i veneziani, nel corso del XV secolo, a trasformarlo in una fortezza militare e ad aggiungervi i quattro bastioni. 




Il palazzo pretorio, oggi sede del municipio ed oggetto di un recente restauro, fu costruito nel 1417, anno in cui i veneziani si impossessarono della città, per ordine del pretore Andrea Valier.
Nella parte opposta del centro, la piazza Rosmini, realizzata a metà dell''800, è caratterizzata da una grande fontana, simbolo della ricchezza d'acqua di Rovereto, ed abbellita dal palazzo rinascimentale Del Ben-Conti d'Arco, rimaneggiato nel XX secolo, già sede dell'Accademia degli Agiati. 
Un'altra bella fontana è quella del Nettuno, opera del 1736 dello scultore Domenico Molin, che si trova in una piccola piazza non lontana da piazza Rosmini. 



Salendo verso la parte superiore della città, addossata ai colli, si può raggiungere il Bosco della città, dove sono stati tracciati diversi comodi sentieri per poter godere di questo angolo di frescura, tra maestosi alberi e radure silenziose. In una di queste è stata realizzata, interamente in legno, un'aula didattica all'aperto.


Ciò che tuttavia attrae la maggior parte dei visitatori a Rovereto sono i suoi famosi musei. 
Il Mart, museo d'arte moderna e contemporanea, progettato dall'architetto ticinese Mario Botta e realizzato nel 1987, ospita una collezione permanente composta da circa 15000 opere, tra le quali spiccano quelle delle avanguardie del Novecento. Inoltre vengono realizzate annualmente delle mostre di ottimo livello. 



La Casa Futurista Depero, dipende dal Mart. E' stata pensata dallo stesso Depero e completata dopo la sua morte dall'architetto milanese Renato Rizzi nel 2009. Ospita la maggior parte delle opere di Depero. 



Il Museo Storico italiano della guerra, ha sede nel castello; fondato nel 1921, espone una serie di interessantissime collezioni, implementate nel tempo, di oggetti riferiti alla guerra, dalle uniformi alle armi, dai manifesti ai diari dei soldati, alle lettere, ai cimeli della guerra 1915-18, che vide la città gravemente danneggiata e l'arrivo delle truppe italiane nel novembre del 1918. 



Infine le chiese, quella barocca di San Marco e quella di San Giovanni Battista, consacrata nel 1240, ed ampliata nel XVi e nel XVII secolo, nonché il bel chiostro di Santa Maria del Carmine. 

















(foto Daniela Durissini)


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