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giovedì 3 ottobre 2019

Archeologia. La città romana di Nesazio (Istria, Pola)

I templi di Nesazio (foto Daniela Durissini)
Sulla collina Glavica, nella parte meridionale dell'Istria, sorgeva anticamente un castelliere, abitato dagli Histri e, prima ancora, da tribù protoilliriche e venetiche, come hanno dimostrato recenti campagne di scavo. 
Nel 177 a.C. venne conquistato dai romani, a seguito di un lungo assedio. La morte per suicidio di molti dei difensori e la deportazione della popolazione furono narrati da alcuni autori romani dell'epoca, tra cui Tito Livio, che inserì la vicenda nel suo Ab urbe condita (o Historiae).

(foto Daniela Durissini)
I romani vi costruirono un centro fortificato e poi una città di una certa importanza, poiché posta lungo la via Flavia che da Pola conduceva verso la Dalmazia. Certo oscurata dal fiorire della vicina Pola, Nesactium divenne però municipio e sul colle venne eretto un foro con tre templi, accanto al quale sorsero le terme e diverse abitazioni.

(foto Daniela Durissini)
La continuità abitativa del luogo è testimoniata dal sorgere, in epoca successiva, di due basiliche paleocristiane. 

(foto Daniela Durissini)
La città seppe resistere alle prime invasioni barbariche ed alla caduta dell'impero romano, ma fu distrutta dalle successive incursioni dei barbari nel VII sec. e abbandonata definitivamente. 
Oggi il sito rientra in un progetto per la promozione degli itinerari bizantini e romani che coinvolge Italia, Serbia, Croazia e Slovenia. 

⇒(click) Per saperne di più: K. Dzin, Le fonti per la storia antica di Nesazio 



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