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Monaco di Baviera. Staatliche Antikensammlungen Kylix di Exekias (foto Daniela Durissini) |
La bellissima coppa realizzata da Exekias, artista ateniese famosissimo, che operò come vasaio e pittore nella seconda metà del VI secolo a.C., conservata presso lo Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera, racconta una storia che affascina. Il dio Dioniso, naviga tranquillo sulla sulla sua nave circondata dai delfini. L'albero è trasformato in una vite, le vele sono gonfiate da un vento favorevole, sulla poppa è rappresentata la testa di un cigno, sulla prua quella di un cinghiale. Sappiamo però che questa scena idilliaca segue il tentativo dei pirati di impadronirsi della nave e la conseguente trasformazione degli stessi nei delfini che nuotano felici intorno ad essa e simboleggia il ritorno della pace e dell'ordine nell'Attica, dove il dio è diretto, per rimediare alla situazione di caos che vi regna. L'episodio si ispira all'Inno a Dioniso, che fa parte degli Inni omerici, opere minori del grande poeta greco.
Exekias rappresenta la storia con grande maestria, applicando sullo sfondo il rosso corallo che consente poi di dare grande rilievo alla scena, un suo metodo questo, innovativo ed efficace, che distinse i suoi lavori da quelli dei contemporanei per poi diffondersi tra gli artisti che crebbero presso la sua bottega e tra quelli che gli succedettero. L'opera è firmata.
Gli studiosi ritengono che alcune delle, perlatro pochissime, opere pervenuteci, firmate dall'artista, siano state realizzate dal gruppo che lo affiancava e che si distingueva per la grande omogeneità del tratto, mentre il maestro avrebbe soltanto impostato il lavoro o avrebbe realizzato le parti più significative.
Si deve ad Exekias anche l'invenzione di forme nuove come il cratere a calice e la coppa a occhioni, di cui questa è un esempio.