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martedì 3 novembre 2020

Ambiente e territori. La fienagione in Carnia e Friuli

Sappada. Fienagione. Foto in mostra su una casa del borgo vecchio

In un tempo non troppo lontano la fienagione, sugli impervi prati alpini della Carnia e del Friuli, era un'attività svolta in larga parte dalle donne. Questo accadeva non solo perché tutte le persone valide, al momento in cui l'erba maturava, dovevano contribuire a portarne ai fienili la maggior quantità possibile, da stoccare per l'inverno, ma anche perché, spesso, gli uomini andavano a lavorare lontano, oltre i monti, e rimanevano fuori per molti mesi. 
I vecchi ed i bambini rimanevano affidati alle cure delle donne che dovevano seguire la casa, badare agli animali, curare i coltivi e, appunto, attendere alla fienagione, mentre i ragazzi più giovani salivano alle malghe per il periodo del pascolo estivo. 
Oggi di questa attività, che non era del tutto esente da pericoli, considerando l'inclinazione, alle volte vicina alla verticalità, di alcuni prati, non rimane traccia e ben poche sono le immagini che ritraggono le donne al lavoro. Attualmente, i pendii più ripidi non vengono sfruttati e la fienagione viene effettuata con macchinari sofisticati che consentono di preparare anche le balle di fieno, mentre la raccolta manuale prevedeva il trasporto a valle con la gerla e la sistemazione sulle assi dei fienili per l'essicazione. Dove il terreno era meno ripido l'erba veniva fatta asciugare sullo stesso prato per poi essere portata a valle, mentre nei posti in cui il terreno era sufficientemente pianeggiante venivano realizzati i covoni e, sovente, l'erba veniva sistemata su appositi essiccatoi. 

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