Trebiciano. Casa monocellulare (foto Daniela Durissini) |
Quando, molti anni fa, stavamo scrivendo la nostra prima guida sul territorio carsico, giunti a Trebiciano annotammo: "Dal piazzale antistante la chiesa, dove si può parcheggiare l'automobile, ci si inoltra per una stradina che passa a lato della scuola e che, in breve, conduce all'anagrafico 107; si tratta di una costruzione ad un solo piano, molto antica, ma purtroppo mal conservata. Di anno in anno l'edificio si deteriora sempre più, senza che si intervenga per salvare questa testimonianza importantissma della cultura contadina, uno dei pochi esempi di architettura rurale monocellulare. Il focolare esterno, con copertura a lastre, è molto importante poiché rappresenta la diffusione, nelle case in pietra, di una tipologia adottata inizialmente nei soli casoni in paglia, per prevenire gli incendi provocati dal fuoco acceso al centro dell'abitazione. la copertura del tetto è in coppi".
Nel frattempo sono passati molti anni e la struttura è stata restaurata ed intonacata, mentre il forno esterno ha mantenuto la copertura in lastre di pietra. È diventata Museo etnografico nel 2001. È nota come casa Ljenčka, dal nome della sua ultima proprietaria, Helena Stock, soprannominata appunto Ljenčkica, e deceduta nel 1929. Da allora la piccola abitazione era rimasta abbandonata. Oggi vi si possono organizzare delle mostre, per le quali l'ambiente rappresenta uno sfondo davvero unico.
►(click) Daniela Durissini, Carlo Nicotra, Guida agli itinerari architettonico-ambientali del Carso Triestino. Arte, architettura, ambiente, storia, Trieste, Lint, 1989.
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