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martedì 6 aprile 2021

Culture. L'antica arte dell'intreccio



Alta Valle dell'Isonzo. Cesto realizzato all'intreccio (foto Daniela Durissini)

Talvolta, camminando lungo i sentieri montani, si vedono ancora, appoggiati alle pareti degli stavoli, spesso quasi dimenticati ed in pessimo stato di conservazione, i vecchi attrezzi fabbricati ed utilizzati dai contadini e dagli allevatori del posto, per praticare il loro mestiere. Si tratta di arnesi in legno che venivano confezionati in casa, secondo l'uso tramandato da generazioni. Dove necessitava una lama si ricorreva al fabbro o si riutilizzavano quelle a disposizione, già impiegate in attrezzi simili, come ad esempio nelle falci, dal lungo manico, impiegate nella fienagione. Assai caratteristici gli oggetti realizzati ad intreccio, sfruttando i sottili rami flessibili di alberi ed arbusti presenti sul territorio. In questo modo si creavano le gerle della Carnia e del Friuli ed i cesti tipici di alcune zone della Slovenia, ma anche le scope e gli scovolini. L'antichissima arte dell'intreccio, in realtà, era da secoli piuttosto diffusa nel mondo contadino, un po' dovunque, e non era una caratteristica della montagna, data la diffusa disponibilità del materiale e la necessità di creare contenitori capaci per raccogliere e trasportare i prodotti della terra ed il fieno. Tra le piante utilizzate, a seconda delle zone, si trovano il nocciolo, la vitalba, il salice rosso, il sanguinello, l'ulivo, l'asfodelo, il giunco, il lentisco, e molti altre, tutte unite dalla caratteristica resistenza e flessuosità dei rami sottili che venivano accuratamente scelti per essere poi piegati dalle mani esperte degli artigiani. Sul Carso triestino e sloveno, ad esempio, venivano usati per lo più la clematide ed il salice da vimini.
Il grande cesto riportato in foto proviene da uno stavolo montano della valle dell'isonzo, in Slovenia, è di fattura piuttosto grezza ma molto robusto, ed era destinato al trasporto a valle del fieno raccolto sul grande altipiano, alto sopra il corso del fiume, ma anche a contenere le pietre che venivano alzate dall'aratro nelle operazioni di dissodamento del terreno, la legna raccolta nei boschi circostanti o i prodotti raccolti sul campo; probabilmente poteva essere trascinato dalle bestie da soma, o esser fatto scivolare per brevi tratti sui terreni ripidi, come si può evincere dai rinforzi posti sotto la struttura, ed anche al'interno della stessa; risale senz'altro alla prima metà del secolo scorso. 

Oggi l'arte dell'intreccio è stata recuperata in diverse località, per creare oggetti decorativi ma anche di utilizzo quotidiano, come i cesti per riporre gli ortaggi o la frutta. 

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