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venerdì 21 febbraio 2020

Letture. Hermann Hesse. Viaggio a Norimberga




Nel 1925 Hermann Hesse ricevette un invito per una pubblica lettura ad Ulma e decise di lasciare, per un periodo, il suo "eremo" nel Canton Ticino per recarvisi. In quel periodo Hesse non si muoveva volentieri dalla casa di Montagnola, e si risolse ad accettare di intraprendere il viaggio un po' perché l'impegno appariva assai lontano, in quanto s'era a primavera e la lettura era fissata per novembre, un po' spinto da alcuni ricordi d'infanzia, dato che era nato a Calw, in Svevia, ed intendeva approfittare dell'occasione per femarsi per qualche tempo nella regione. 
Altri due inviti per delle letture da effettuarsi rispettivamente ad Augusta ed a Norimberga, completarono il tour autunnale in Germania, descritto nel volumetto. 
Desideroso di annullare tutto, Hesse pensò più volte di inviare agli organizzatori un telegramma per disidire gli impegni presi ma, alla fine, si risolse al viaggio che descrive con ironia, sottolineando i propri difetti e le fobie che lo caratterizzavano come un individuo singolare. 
Tuttavia, accanto al resoconto dell'itinerario e delle diverse tappe che a lui erano necessarie a spezzarlo e, quindi, a renderlo sopportabile, Hesse, che aveva sofferto un grave disagio psichico, annota in questa sorta di diario, le sensazioni che gli procurano gli incontri con gli amici, alcuni dei quali non vedeva da anni, le letture che lo pongono di fronte ad un pubblico spesso difficile perché poco o fin troppo preparato, i difficili rapporti con la società letteraria, i vagabondaggi per le città in cui si ferma. 
Indubbiamente la relazione del viaggio a Norimerga, è assai lontana dall'essere soltanto la descrizione dei luoghi visitati, anche se non manca anche questo aspetto, ma ci restituisce piuttosto l'immagine dell'autore in quel particolare periodo della sua vita, in cui stava ricercando un complesso equilibrio tra la sua esistenza d'artista, in cui oltre a scrivere dipingeva con un certo successo, e le esigenze del mondo della cultura, che non potevano essere ignorate se si voleva affermarsi. Il viaggio ad Ulma, ad Augusta, a Monaco, a Norimberga, ed infine nuovamente a Monaco, senza contare le tappe secondarie ma non meno importanti, come il soggiorno di due settimane a Baden, descritto separatamente nel volume "La cura", e del quale qui si fa solo cenno, rappresenta certamente un tentativo di ritrovarsi attraverso i ricordi dell'infanzia e della giovinezza, un modo per fare pace con i fantasmi che lo avevano perseguitato per buona parte della sua esistenza, e che erano all'origine delle sue fobie delle quali, infine, parla con garbo ed ironia, riuscendo, almeno in parte, ad esoricizzarle o, almeno, a sopportarle ed a farle sopportare agli altri. Ma le riflessioni sulla vita, sul senso dell'esistenza e del lavoro intellettuale, sono valide per tutti ed in ogni luogo e rendono il viaggio di Hesse un utile strumento per approfondire la conoscenza di questo personaggio eclettico e non certo facile, che qui ammanta di leggerezza e di ironia i suoi pensieri più profondi. 


⇒(click) Il libro: Hermann Hesse, Viaggio a Norimberga, Milano, Adelphi, 2019

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