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mercoledì 2 marzo 2022

Ambiente e territori. Il carnevale di Drežnica (Slovenia)

 Drežnica. Ta Grdi (foto Daniela Durissini)
Nella Valle dell'Isonzo, sopra Caporetto ed ai piedi del Krn, si trova il quieto paese di Drežnica. Da lì, all'inizio del secolo scorso, è passata la guerra, sconvolgendo tutto il territorio e lasciando segni indelebili, oggi tramutati in moniti e speranze di pace nei numerosi itinerari che conducono il visitatore sui luoghi in cui si fronteggiarono gli eserciti nemici. Tuttavia, come ho avuto modo di scrivere già in passato, il paese di Drežnica, pur con il suo carico di ricordi e testimonianze, è un luogo sereno, e tale serenità deriva dalla sua posizione favorevole, sovrastato com'è dalle aspre pareti del Krn, ma circondato da una cerchia di montagne luminose, da fitti boschi, in cui scorrono acque cristalline, e da ampi prati, in parte coltivati ed in parte destinati al pascolo che, in primavera, si ricoprono di fiori. 
 Drežnica. Ta Lepi (foto Daniela Durissini)
Il paese custodisce alcune case antiche ed una tradizione che viene portata avanti con passione di generazione in generazione: il carnevale. Si tratta di una festa pagana, che ha origini molti secoli addietro, in cui si affrontano due tipi di maschere, Ta Grdi, i Brutti (e cattivi), e Ta Lepi, i Belli (e buoni). Questi ultimi vanno in giro per il paese bussando alle porte delle case e, in cambio degli auguri e di un po' di musica, ricevono doni dagli abitanti, mentre i Brutti, inseguono i bambini (e non solo) e li cospargono di cenere. Questi indossano delle maschere in legno scolpite da loro stessi (tutte le maschere sono impersonate tradizionalmente dai ragazzi celibi del paese), con le corna ed espressioni feroci, e si muovono saltellando e correndo e facendo suonare i campanacci che portano alla cintola.  Una particolarità di questo carnevale è anche la rappresentazione del forte legame con  la terra, che riporta all'origine di questa festa, durante la quale vengono piantate le prime patate (ed a farlo sono chiamate le ragazze, simbolo di fertilità) a ricordare che il nuovo anno agricolo sta iniziando in questo periodo.

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