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mercoledì 23 giugno 2021

Culture. La notte di san Giovanni

In occasione della notte di San Giovanni ricondivido un post pubblicato alcuni anni orsono


Giovanni di Paolo. Giovanni Battista (1455-60)

Il 24 giugno, secondo il calendario liturgico della Chiesa latina, viene celebrata la festa che ricorda la natività di san Giovanni Battista. Questa data, di poco posteriore al solstizio d'estate, cade in un periodo, compreso tra il 19 ed il 25 giugno, che è stato ritenuto sacro fin dall'antichità. Si tratta infatti dell'assunzione, da parte della tradizione cristiana, di simbologie e riti universali, celebrati in forme diverse da quasi tutte le culture. La festa del 24 giugno ha una corrispondenza con quella dedicata all'altro san Giovanni, l'evangelista, celebrata il 27 dicembre, pochi giorni dopo il solstizio invernale. I due Giovanni si inserirebbero quindi nella tradizione precristiana dei riti solstiziali che celebrano il passaggio da una fase solare all'altra, in giugno da quella ascendente a quella discendente, a dicembre l'opposto.
Nella religione greca il solstizio d'estate era chiamato “porta degli uomini”, mentre quello invernale, era chiamato “porta degli dei” a simboleggiare il passaggio tra il mondo reale e quello trascendente, mentre nella tradizione romana il custode delle porte era il dio bifronte Giano, anche figurativamente collegabile al simbolismo solstiziale.
Il Battista, nella tradizione popolare “Giovanni che piange”, il san Giovanni decollato, apre la porta dell'universo al periodo più scuro dell'anno, in cui il sole perde man mano vigore, fino a quando, dopo un percorso lungo sei mesi, l'altro Giovanni, nella tradizione “Giovanni che ride”, aprirà la porta alla luce, quindi alla vita.


Caravaggio. Decollazione di San Giovanni Battista (1608)

Per questo motivo i riti connessi alla festa hanno tutti una funzione protettiva, come i falò, le processioni per i campi con le torce, le ruote infuocate che si fanno rotolare lungo i pendii, destinati tutti a scacciare i demoni e le streghe, in agguato lungo la strada che conduce attraverso la porta cosmica verso il buio.
Contemporaneamente vengono attuati riti di purificazione mediante il fuoco, ma anche attraverso l'acqua (la rugiada della notte di San Giovanni è ritenuta rinvigorente), o mediante l'impiego di erbe miracolose che hanno anche la funzione di tenere lontane le streghe e scacciare il malocchio.


Falò di San Giovanni

La notte di San Giovanni, illuminata dai falò, è anche una notte in cui si traggono presagi e si compiono riti propiziatori.
Le erbe di San Giovanni sono diverse da paese a paese, ma alcune sono comuni a tutti i riti e raccolte in mazzetti si mettono sulle porte, per fermare le streghe: l'iperico, detto anche erba di San Giovanni o scacciadiavoli, l'artemisia, la ruta, la verbena, la salvia, la menta, il rosmarino, il ribes e naturalmente l'aglio.


⇒ (click) Il libro: Alfredo Cattabiani, Calendario, Mondadori, 2008



E. Roesler Franz. La festa di San Giovanni sotto l'obelisco



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