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Un murale riassume le due anime di Calama (foto Daniela Durissini) |
La cittadina di Calama, nel nord del Cile, è nota per la miniera di rame, a cielo aperto, più grande del mondo, Chuquicamata. Questa, 2,5 km x 4,5 km, dista 15 chilometri dall'abitato, ed ha attirato, fin dai primi anni di attività (1915), un gran numero di lavoratori. Oggi però lo sfruttamento a cielo aperto (la miniera è profonda 1000 metri) va concludendosi, e si sta iniziando lo sfruttamento sotterraneo.
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Calama. Murale (foto Daniela Durissini) |
Calama, fortemente caratterizzata da questo tipo di attività, sta cercando di recuperare la sua identità di centro nevralgico del deserto di Atacama, punto di incontro delle diverse strade che percorrono la zona, sia in direzione della cordigliera, che verso Antofagasta, sul Pacifico. E fu proprio qui che, il 23 marzo del 1879, ebbe luogo la famosa battaglia tra le forze contrapposte di Cile e Bolivia, che dette inizio alla Guerra del Pacifico (1879-1884), conosciuta anche come Guerra del salnitro.
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Calama. Cattedrale (foto Daniela Durissini) |
Oggi il centro di Calama, con la cattedrale dedicata a San Giovanni, la piazza ordinata ed ombreggiata, la lunga strada pedonale, contrasta con l'ampia zona adiacente, antico mercato, che ha mantenuto le sue caratteristiche.
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Calama. Piazza (foto Daniela Durissini |
Qui si vende di tutto, in baracche all'aperto, in una confusione di rumori ed odori, che stordisce. L'antico crocevia del deserto sembra prendere comunque il sopravvento sul nuovo centro che chiede cultura, ed un nuovo sentimento identitario, che promuove le espressioni artistiche che lo rappresentano ed è capace di dedicare, nella biblioteca pubblica, una sezione a Pablo Neruda ed un caffè artistico a Vicente Huidobro, riunendo così, idealmente, due dei tre grandissimi poeti cileni (l'altro era De Rokha) protagonisti della "guerriglia letteraria", così ben descritta da Faride Zeran, nel bel libro dedicato ai difficili rapporti tra questi protagonisti della vita e della cultura cilene.