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mercoledì 30 settembre 2020

Archeologia. Aquileia. I mercati romani

Aquileia. Materiale di scavo dai mercati romani (foto Daniela Durissini)


Aquileia. Mercati. A sinistra piazza coperta con strutture in legno, a destra la piazza porticata
(foto Daniela Durissini)

►(click) Ricostruzione in 3D dell'area dei mercati Fondazione Aquileia

Il Fondo Pasqualis è quella parte dell'area archeologica aquileiese in cui sono stati portati alla luce, fin dagli anni Cinquanta del secolo scorso, i resti di alcune strutture interpretate dagli archeologi come mercati (IV-V sec.). Un magazzino molto grande, con funzione di deposito ma anche di scambio di merci si trovava non lontano dall'antica basilica teodoriana, mentre qui si vedono due ampie aree, l'una un tempo coperta con strutture in legno, presenta un pozzo su uno dei lati minori, l'altra invece è dotata di porticati che affacciavano su un ampio cortile centrale ed ospitavano le botteghe che così si trovavano in uno spazio chiuso e riparato. In una delle botteghe sono state rinvenute alcune anfore contenenti del grano. Purtroppo dell'alzato non è rimasto nulla e ci si può solo immaginare la vivacità di questa piazza ai tempi in cui era frequentata da genti provenienti da diversi paesi, approdate al porto di Aquileia, e che qui scambiavano le loro merci. Come dimostrano i molti studi in materia infatti, Aquileia era all'epoca una piazza di scambi molto importante tra i paesi del Mediterraneo e quelli dell'area centrale europea. Scavi recenti hanno messo in luce i resti di una terza piazza destinata al commercio, favorito dalla vicinanza  del fiume Natissa.
Non lontano si trova la doppia linea delle mura difensive della città.

►(click) Archeocarta FVG

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