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mercoledì 7 ottobre 2020

Archeologia. Aquileia. La lunga storia di un architrave

Aquileia (foto Daniela Durissini)

Lungo la passeggiata archeologica che conduce attraverso i resti dell'antico porto aquileiese, iniziando dal lato settentrionale, si nota, sulla sinistra, un interessante frammento di architrave assai ben lavorato, sormontato da un cornicione, posto su pilastri in mattoni, allo scopo di rendere l'effetto che tale elemento architettonico doveva produrre in origine. 

Aquileia. Architrave (foto Daniela Durissini)

Tale elemento, datato alla fine del II secolo d.C. e forse già reimpiegato, apparteneva, come è stato ampiamente dimostrato da Giuliana Cavalieri Manasse, alle Grandi terme aquileiesi le quali, nel V secolo, furono abbattute ed utilizzate come cava di pietre. Nel periodo tardo-antico, quando fu necessario costruire in fretta delle mura difensive fu impiegato tutto il materiale a disposizione, compreso quello proveniente da edifici di un certo pregio ormai in rovina o inutilizzati. Pertanto tali preziose e raffinate decorazioni furono trovate inglobate nelle opere di difesa costruite sulla banchina del porto, e precisamente nell'antemurale. Nella sua collocazione originale l'architrave posava su una serie di colonne distanziate di poco più di tre metri; presenta una decorazione di ottima fattura a foglie d'acanto, intercalate a rosette. 



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