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martedì 4 maggio 2021

Ambiente e territori. I paesi di pescatori sul Costone Carsico

Santa Croce. Casa dei pescatori. Museo (foto Daniela Durissini)

Sul Carso triestino, alti, sul Costone che delimita l'altipiano e che precipita, roccioso, verso il mare, sono appollaiati alcuni villaggi di pescatori. Strano, si dirà, come mai questi piccoli nuclei abitati distano così tanto dal mare? In effetti, la strada costiera che percorriamo oggi, affascinati dalla vista che si apre sul Golfo di Trieste e che abbraccia l'intero arco dell'Adriatico estremo, tra la Laguna di Grado e la costa dell'Istria, anticamente non esisteva e, pertanto, la sola possibilità di giungere al mare era rappresentata dai lunghi e ripidissimi sentieri che collegavano il Carso alla riva. Subito dopo aver lasciato alle spalle Trieste, superato il porticciolo di Grignano, si nota come il limite del Carso sia aspro, roccioso e molto vicino al mare, in modo da non lasciar spazio per alcun insediamento, semmai ai faticosi terrazzamenti, ricavati con un lavoro estenuante dagli abitanti dei villaggi che mettevano a coltivo questi piccoli fazzoletti di terra, nell'unica posizione favorevole e riparata dal vento di bora. Vi crescevano e tuttora vi crescono le viti, che davano il famoso vino Pucino, tanto apprezzato fin dai tempi remoti, e gli ulivi, in quantità invero assai modesta. I piccoli nuclei abitati invece sorsero proprio sull'orlo dell'altipiano, e gli abitanti/fondatori, alle volte migranti, provenienti dalle lontane zone dei Balcani razziate dai Turchi, si dedicavano all'allevamento, all'agricoltura ed alla pesca. 

Scalinata tra Contovello e Miramare
(foto Daniela Durissini)

Furono loro a realizzare le ripide scalinate che raggiungono il mare. Alcune oggi sono abbandonate, inerbate e quasi del tutto scomparse, altre sono state recuperate anche in tempi recenti, ma ce n'erano diverse, che scendevano da Contovello, Santa Croce ed Aurisina. I pescatori, nei porticcioli corrispondenti, ricoveravano le semplici imbarcazioni, adatte alla pesca sotto costa, e le attrezzature e da lì risalivano col pescato fino al paese.
 
Aurisina. Sentiero dei Pescatori (foto Daniela Durissini)

A Santa Croce, da dove partono due scalinate tuttora praticabili che raggiungono il mare, una delle quali, la meno agevole, è indicata come Sentiero dei pescatori, e giunge al porticciolo sottostante, è stato allestito un semplice Museo della pesca che illustra questa attività, in una casa, sita al centro del paese. Da Contovello è il Sentiero Natura a scendere agevolmente al mare (Parco di Miramare), mentre ad Aurisina, è stato risistemato il Sentiero dei Pescatori che raggiunge il porticciolo di Canovella de' Zoppoli. La località prende il nome da un tipo di imbarcazione tradizionale, che constava di uno scafo estremamente semplice ricavato dal tronco di un unico albero, utilizzato un tempo per la pesca.

Museo Etnografico di Lubiana (Slo). Zoppolo 


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