In occasione della notte di San Giovanni ricondivido un post pubblicato alcuni anni orsono
|
Giovanni di Paolo. Giovanni Battista (1455-60) |
Il
24 giugno, secondo il calendario liturgico della Chiesa latina, viene
celebrata la festa che ricorda la natività di san Giovanni Battista.
Questa data, di poco posteriore al solstizio d'estate, cade in un
periodo, compreso tra il 19 ed il 25 giugno, che è stato ritenuto
sacro fin dall'antichità. Si tratta infatti dell'assunzione, da
parte della tradizione cristiana, di simbologie e riti universali,
celebrati in forme diverse da quasi tutte le culture. La festa del 24
giugno ha una corrispondenza con quella dedicata all'altro
san Giovanni, l'evangelista, celebrata il 27 dicembre, pochi giorni
dopo il solstizio invernale. I due Giovanni si inserirebbero quindi
nella tradizione precristiana dei riti solstiziali che celebrano il
passaggio da una fase solare all'altra, in giugno da quella
ascendente a quella discendente, a dicembre l'opposto.
Nella
religione greca il solstizio d'estate era chiamato “porta degli
uomini”, mentre quello invernale, era chiamato “porta degli dei”
a simboleggiare il passaggio tra il mondo reale e quello
trascendente, mentre nella tradizione romana il custode delle porte
era il dio bifronte Giano, anche figurativamente collegabile al
simbolismo solstiziale.
Il
Battista, nella tradizione popolare “Giovanni che piange”, il san Giovanni decollato, apre
la porta dell'universo al periodo più scuro dell'anno, in cui il sole perde man mano vigore, fino a quando, dopo un percorso lungo sei mesi, l'altro Giovanni, nella tradizione “Giovanni che ride”, aprirà
la porta alla luce, quindi alla vita.
|
Caravaggio. Decollazione di San Giovanni Battista (1608) |
Per
questo motivo i riti connessi alla festa hanno tutti una funzione
protettiva, come i falò, le processioni per i campi con le torce, le
ruote infuocate che si fanno rotolare lungo i pendii, destinati tutti
a scacciare i demoni e le streghe, in agguato lungo la strada che
conduce attraverso la porta cosmica verso il buio.
Contemporaneamente
vengono attuati riti di purificazione mediante il fuoco, ma anche
attraverso l'acqua (la rugiada della notte di San Giovanni è
ritenuta rinvigorente), o mediante l'impiego di erbe miracolose che
hanno anche la funzione di tenere lontane le streghe e scacciare il
malocchio.
|
Falò di San Giovanni |
La
notte di San Giovanni, illuminata dai falò, è anche una notte in
cui si traggono presagi e si compiono riti propiziatori.
Le
erbe di San Giovanni sono diverse da paese a paese, ma alcune sono
comuni a tutti i riti e raccolte in mazzetti si mettono sulle porte,
per fermare le streghe: l'iperico, detto anche erba di San Giovanni o
scacciadiavoli, l'artemisia, la ruta, la verbena, la salvia, la
menta, il rosmarino, il ribes e naturalmente l'aglio.
⇒ (click) Il libro: Alfredo Cattabiani, Calendario, Mondadori, 2008
|
E. Roesler Franz. La festa di San Giovanni sotto l'obelisco
|