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giovedì 8 giugno 2017

Cima da Conegliano



Cima da Conegliano. Satiri (1505-10)

Giovanni Battista (Cima) nasce a Conegliano probabilmente tra il 1459 ed il 1460, dato che nel 1473 compare come Johannes, cimatore, nell'estimo cittadino e quindi significa che all'epoca aveva raggiunto la maggiore età, cioè i quattordici anni. Data la scarsità della documentazione archivistica però, non si può dire con certezza quanti anni avesse quando vi fu registrato. La sua prima opera certa è un gonfalone della Scuola dei Calegheri di Conegliano, del 1486.
Nel 1489 firma una pala per la chiesa di San Bartolomeo a Vicenza ed è probabile che nello stesso anno si sia trasferito a Venezia, nella contrada di San Luca, aprendo una bottega propria. Nella città lavora moltissimo, dedicandosi in particolare alle pale d'altare, con uno stile nuovo e sorprendente, destinato a caratterizzare l'ultimo scorcio del XV secolo della pittura veneziana, che esalta il paesaggio, cui dà una connotazione marcatamente poetica, fino ad allora sconosciuta. 



Cima da Conegliano. Sant'Elena (1495)

I suoi ispiratori sono Giovanni Bellini e Alvise Vivarini, che a sua volta elabora la lezione di Antonello da Messina, che sembra trasparire anche nell'opera di Cima.
I paesaggi di questo pittore, esaltati anche dalla prosa di Andrea Zanzotto, poeta che ritrova in essi la propria esperienza sul territorio, raffigurano gli ambienti veneti, nella serenità delle valli e dei monti lontani, nella prepotenza del verde che viene esaltato e distribuito ovunque, negli alberi, nelle acque che corrono; e la natura allora non è più solo sfondo ma diventa quasi protagonista di alcune delle sue opere più belle.



Cima da Conegliano. Presentazione della Vergine (1500 c.)

Da notare anche i viaggi di Cima nel retroterra veneto ed in Emilia, dove gli vengono commissionate le decorazioni di diversi altari e, se la documentazione non riesce a restituirci una figura completa dell'artista, la sua abbondante produzione rappresenta bene il suo percorso pittorico, pur essendo riconoscibile, in diverse opere, come ad esempio nei polittici di alcune chiese, l' apporto della bottega.



Cima da Conegliano. San Girolamo nel deserto (1505-1510)

Nel 1516 è di nuovo a Conegliano, dove muore tra il 1517 ed il 1518.
Secondo l'opinione di numerosi studiosi, il tratto particolare di Cima da Conegliano è proprio la rappresentazione del paesaggio, che emerge con forza nelle sue opere ed è contorno migliore per le figure di quanto non lo siano, almeno nel primo periodo, gli interni, che appaiono sacrificarle.



Cima da Conegliano. San Girolamo

Fondamentali, per la conoscenza dell'opera di Cima, oltre alla monografia di Peter Humfrey, pubblicata nel 1983, le due mostre di Treviso e di Conegliano, soprattutto la prima, del 1962, allestita da Carlo Scarpa, ed alla quale si riferisce Zanzotto, che hanno dato occasione agli studiosi di confrontarsi sul tema e di identificare le influenze della e sulla pittura veneta di questo artista.


⇒ (click) Per una sintesi dell'analisi critica si veda:Luigi Mengazzi, CIMA, Giovanni Battista detto Cima da Conegliano



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