Ho letto Le lacrime di Nietzsche, di Irvin D. Yalom. La prima edizione del libro, When Nietzsche Wept, è del 1992. Tradotto in italiano e pubblicato nel 1993 da Rizzoli con il titolo E Nietzsche pianse, è stato ripubblicato, con l'ottima traduzione di Mario Biondi da Neri Pozza (2006,2011).
Irvin D. Yalom è uno psichiatra e scrittore statunitense, che sa costruire con straordinaria verosimiglianza la storia dell'incontro, che nella realtà non avvenne mai, tra Josef Breuer e Friedrich Nietzsche, basandosi però su personaggi autentici e su episodi veri o verosimili delle loro vite, mentre ci regala alcuni spunti interessanti sulla psiche ed alcuni suggerimenti sull'utilità dell'analisi del disagio e sull'accettazione critica della realtà.
Siamo nel 1882, e la psichiatria sta muovendo i suoi primi passi, tra sperimentazioni, successi e parecchi ripensamenti. Josef Breuer, di famiglia ebraica, è un famoso medico e psichiatra viennese, che ha in cura molti personaggi noti, ed un allievo particolarmente devoto, con il quale ama confrontarsi quotidianamente: Sigmund Freud. Ha curato una paziente, Anna O., nella realtà Bertha Pappenheim, applicando i nuovi metodi psicanalitici ma rimanendo talmente coinvolto nel rapporto con la ragazza, da essere costretto a rinunciare a seguirla. L'episodio ha fatto vacillare la sua fiducia nel nuovo metodo di cura ma anche il suo matrimonio con Mathilde Altmann, una donna bellissima e molto innamorata del marito, proveniente da una delle famiglie ebraiche più in vista e più ricche di Vienna.
A Venezia per una breve vacanza con la moglie, Breuer viene contattato da Lou Salomé, affascinante giovane russa, che ha stretto una profonda e casta amicizia con Nietzsche, e dalla quale il filosofo si è sentito tradito quando lei ha rifiutato un legame sentimentale. Lou convince Breuer ad occuparsi del filosofo, di cui ha compreso la straordinaria levatura, caduto in una profonda crisi depressiva a causa della loro rottura e, con un escamotage, riesce a far arrivare Nietzsche a Vienna, a consulto del medico, ufficialmente per curare le terribili emicranie di cui soffre da molti anni.
Nietzsche, Paul Rée e Lou Salomé (La celebre foto è citata nel libro) |
Inizialmente refrattario ad ogni contatto umano, il filosofo inizia pian piano ad accettare la quotidiana compagnia del medico che decide di ribaltare i ruoli tra loro e lo convince a "ricambiare" le cure per l'emicrania, con delle sedute d'ascolto nelle quali Breuer stesso, inizialmente per coinvolgere Nietsche, e poi per una sua necessità di guarigione, racconta della sua vita e della sua ossessione per Bertha.
Emergono così da un lato le debolezze di Breuer, la sua sensazione di aver ormai compiuto la propria vita, condizionata peraltro, soprattutto per quanto riguarda la sua carriera accademica, dal suo essere ebreo, la sua stanchezza, l'angoscia, che riversa in parte nel rapporto con la moglie e la famiglia, dall'altro la solitudine di Nietzsche, ma anche il suo genio, la capacità di gestire la sua condizione di isolamento dal mondo che, come le emicranie, appare la conditio e la necessaria premessa allo svolgimento dei temi filosofici che esporrà nell'opera che sta scrivendo: Così parlò Zarathustra.
Gli incontri, sempre più drammatici, sveleranno ai due che la cura dei turbamenti psichici passa per l'individuazione dei veri motivi scatenanti, spesso lontani dalla comprensione immediata, e per l'accettazione di ciò che nella vita non si può o, forse, non si vuole, cambiare e, se da un lato, aiutato da una seduta in ipnosi con l'amico Sigmund Freud, Breuer riesce a ricomporre il suo rapporto con la famiglia, ad allontanare l'immagine di Bertha e ad accettare la propria vita, Nietzsche, attraverso un momento catartico, in cui riesce a piangere ed a comprendere e superare le proprie debolezze, si rafforza, per affrontare incondizionatamente e coerentemente la sfida che ha lanciato a sé stesso nel concepire le linee essenziali del suo pensiero filosofico.
⇒(click) Il libro: Irvin D. Yalom, Le lacrime di Nietzsche (Vicenza, Neri Pozza, 2011) (anche formato Kindle)
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