Stanjel (Carso sloveno) Scultura all'ingresso del castello (foto Daniela Durissini) |
Rientra adunque,
Mio dolce figlio, nelle mura, e i Teucri
Conservane e le spose. Al diro Achille
Non lasciar sì gran lode: abbi pensiero
Della cara tua vita, abbi pietade
Di me meschino a cui non tolse ancora
La sventura il sentir, di me che misi
Già nelle soglie di vecchiezza il piede,
Dall’alta condannato ira di Giove
Di ria morte a perir, vista di mali
Prima ogni faccia, trucidati i figli,
Rapite le fanciulle, i casti letti
Contaminati, crudelmente infranti
Contro terra i bambini, e strascinate
Dall’empio braccio degli Achei, le nuore.
Omero, Iliade, libro XXII
(trad.di Vincenzo Monti)
(trad.di Vincenzo Monti)
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti ed osservazioni sono graditi