Sangath Architect's studio, 1980 (foto Daniela Durissini) |
Balkrishna Vithaldas Doshi è nato a Pune nel 1927 ed è il primo architetto indiano ad aver ricevuto il premio Pritzker per l'architettura, conferitogli nel 2018. La sua è una storia esemplare, di successi e di un forte legame con la propria terra e le sue tradizioni.
Kanoria Centre for Arts (1984-2012) (foto Daniela Durissini) |
Dopo aver lavorato a Parigi, dal 1951 al 1954, nello studio di Le Corbusier, il cui stile inconfondibile si riconosce nelle sue opere, fece ritorno in India, inizialmente come collaboratore del grande architetto che, in quel periodo, su richiesta di Nehru, aveva preparato il piano urbanistico di Chandigarth, progettandone anche alcuni edifici.
Amdavad Ni Gufa (1994) (foto Daniela Durissini) |
La città, nell'India settentrionale, capitale degli stati del Punjab e dell'Haryana, è in effetti fortemente caratterizzata dall'opera di Le Corbusier che riuscì a realizzare lì la sua utopia. Il giovane Doshi tornato nel suo paese natale proprio per seguire questi lavori, nel 1955 fondò uno studio di progettazione ambientale ed in seguito ebbe modo di collaborare con lo stesso Le Corbusier e con Louis Khan ad alcuni progetti realizzati ad Ahmedabad.
CEPT (1968) (foto Daniela Durissini) |
Molto conosciuto anche al di fuori dell'India, Doshi ha realizzato la maggior parte dei suoi progetti nel suo paese, soprattutto ad Ahmedabad, iniziando con un altro architetto indiano, Anant Raje (1929-2009), con il quale collaborò per l'Indian Institute of Management, progettato da Louis Khan e completato proprio grazie a Raje, che era stato suo allievo all'università di Filadelfia.
Indore. Case popolari (2014) (foto Daniela Durissini) |
Sempre ad Anmedabad ha fondato la Scuola di Architettura, ha progettato e realizzato Il Centre for Environmental Planning and Technoloy-CEPT (1968), il Kanoria Centre for Arts (1984-2012), all'interno del Campus universitario, il Mahatma Gandhi Labour Institute (1986), l'Amdavad Ni Gufa (1994), su idea ed in collaborazione con il pittore e scultore Maqbool Fida Husain, che voleva creare una galleria d'arte. Un suo progetto recente e molto significativo (2014), è stato realizzato ad Indore, e consiste in un gruppo di case popolari a basso costo che raggiungono la finalità di migliorare la qualità della vita degli abitanti pur senza scostarsi troppo dalle realizzazioni tradizionali del posto.
Ed in effetti ciò che distingue e caratterizza i progetti di Balkrishna Doshi è il forte legame con la tradizione indiana, reinterpretata però secondo la lezione modernista di Le Corbusier. Alla Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera gli è stata dedicata un'ampia retrospettiva.
Mahatma Gandhi Labour Institute (1986) (foto Daniela Durissini) |
⇒(click) Il libro: Bruno Melotto, Balkrishna Doshi. The masters in India, Santarcangelo di Romagna, Maggioli (Politecnica), 2014
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