Riflessi. Casa sulla Marienplatz (📷 Daniela Durissini) |
Monaco, a dispetto della sua manifestazione più celebre, l'Oktoberfest, che attira ogni anno migliaia di visitatori, non è una città che, d'immediato, sembri dar confidenza al viaggiatore. Le sue strade, tutte fiancheggiate da piste ciclabili sulle quali si sfreccia più velocemente e pericolosamente di quanto non si faccia al volante delle molte auto di lusso che ne percorrono la parte centrale, non sono fatte per i pedoni, e non lo sono nemmeno i numerosi semafori, raramente di colore verde che, comunque, diventa giallo in pochi secondi. I numerosi tram e gli autobus favoriscono una circolazione sempre e comunque su mezzi meccanici, mentre l'andare a piedi sembra riservato per lo più al centro storico, quello sì, destinato a chi vuole camminare, ed ovviamente ai parchi, come il Giardino inglese, più grande di Central Park, o il centralissimo Hofgarten.
La città sembra soffrire, in questo senso, di un eccesso di volontà organizzativa, che si riflette anche in una rigidità percepibile da chiunque entri in uno dei numerosi, e splendidi, musei, e persino nelle pasticcerie del centro o nelle birerrie. Tutto, ovunque, è efficienza, o vorrebbe esserlo, che talvolta si traduce in distacco e freddezza.
Propilei (📷 Daniela Durissini) |
La città, culla del nazismo, è stata molto danneggiata nel corso della seconda guerra mondiale ed in alcuni casi gli attuali edifici sono frutto di accurati restauri e ricostruzioni. Di notevole interesse ciò che rimane della città dei Wittelsbach, ed in particolar modo le costruzioni dovute alla mano felice dell'architetto Leo von Klenze, che per Ludwig I concepì la Königsplatz, con la Glyptothek, l'Antikensammlungen ed i Propilei, ed ancora l'Alte Pinakothek. Lo stesso von Klenze rimaneggiò significativamente la Residenz, che dalla sua costruzione come fortezza, nel XIV secolo, subì numerosissimi cambiamenti ed ampliamenti.
Residenz (📷 Daniela Durissini) |
I turisti sono generalmente attratti dal Neues Rathaus, l'enorme edificio neogotico, veramente troppo carico, completato nel 1908, che occupa un lato della Marienplatz, la cui torre centrale presenta un orologio molto famoso, a figure animate.
Neues Rathaus (📷 Daniela Durissini) |
Chiesa di S.Pietro (📷 Daniela Durissini) |
La cattedrale, Frauenkirche, è senza dubbio uno degli edifici più fotografati, grazie alle due alte torri che la caratterizzano. Chiusa tra le costruzioni che la circondano, solo i due campanili svettano sopra i tetti e costituiscono la misura della massima altezza raggiungibile dagli altri edifici del centro. Nel corso della seconda guerra mondiale la chiesa venne distrutta ma le torri rimasero in piedi.
Frauenkirche. Torri campanarie (📷 Daniela Durissini) |
Ma sono i musei il vero gioiello di questa città, i luoghi in cui perdersi tra le molte meraviglie del passato, in diversi casi arrivate a Monaco grazie al collezionismo dei Wittelsbach, ed opere di grande pregio più recenti, provenienti spesso dalle donazioni di collezioni private.
Sulla Königsplatz, oltre ai Propilei, concepiti come porta della città, superata nella sua funzione dall'espandersi dell'abitato, e divenuti monumento alla guerra d'indipendenza greca, affacciano la Glyptothek (chiusa per restauri fino all'autunno 2020), e lo Staatliche Antikensammlungen (che vanta, tra l'altro, una splendida raccolta di vasi greci, assolutamente da non perdere).
Antikensammlungen (📷 Daniela Durissini) |
Poco più avanti l'NS-Dokuzentrum (centro di documentazione sul nazismo).
NS-Dokuzentrum (📷 Daniela Durissini) |
Dietro ai Propilei si trova la Lenbachhaus, originariamente casa-studio del pittore Franz von Lenbach, restaurata ed ampliata di recente da Norman Foster, che presenta, tra l'altro, una magnifica collezione di opere donate dalla pittrice Gabriele Münter, che negli anni aveva raccolto i quadri del compagno Kandinsky e degli amici appartenenti al movimento del Cavaliere azzurro.
Lenbachhaus (📷 Daniela Durissini) |
Dietro alla Glypthotek il nuovo Museo egizio, Ägyptisches Museum, interessante per le collezioni, che ebbero origine da alcuni oggetti acquistati da Alberto V Wittelsbach, assai ben esposte, ma anche per la realizzazione dell'edificio, il cui ingresso è stato concepito come quello di una tomba reale.
Ägiptisches Museum (📷 Daniela Durissini) |
Poco distanti le Pinacoteche, Alte, Neue (chiusa per restauro fino al 2025) e der Moderne, ed il Museo Brandhorst, riconoscibile dall'edificio coloratissimo, nato da una collezione privata di opere d'arte contemporanea.
Pinacoteche viste dal Brandhorst (📷 Daniela Durissini) |
Museo Brandhorst (📷 Daniela Durissini) |
Da citare anche lo Stadtmuseum, il Nationalmuseum ed ovviamente, il Deutsches Museum, piuttosto lontano ripsetto agli altri, su un'isola del fiume Isar, che attraversa la città, dedicato alla scienza ed alla tecnica. Si tratta del museo di questo genere più vasto del mondo ed uno dei più visitati del paese, per il quale occorre preventivare almeno una giornata.
Deutsches Museum (📷 Daniela Durissini) |
Trovandosi a Monaco sarà quasi d'obbligo provare a sedersi ai lunghi, e sempre affollati, tavoli di una delle caratteristiche birrerie, frequentate dai turisti ma anche dai monacesi, che vi organizzano feste ed incontri. Nonostante la grande capienza delle numerose sale non è raro che non ci sia posto e, di solito, è buona norma prenotare, specialmente se si è in più persone. Si tratta di un'esperienza da fare assolutamente per toccare con mano uno degli aspetti caratteristici di questa città.
Birreria Augistiner (📷 Daniela Durissini) |
E se i camerieri sono spesso arcigni e, come sempre, super efficienti, i monacesi lì lo sono un po' meno, e lasciano trasparire quel tanto di inclinazione alla spensieratezza, tipica delle zone più meridionali del paese, che li distinguono dagli abitanti delle regioni più settentrionali e che li avvicinano invece ai popoli a sud delle Alpi.
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