Pietra tombale romana nelle mura di Krk (foto Daniela Durissini) |
Molte sono le vestigia romane rinvenute sull'isola di Krk, e di queste sono assai notevoli quelle emerse dagli scavi effettuati proprio nella cittadina omonima. Frequentata senza interruzione fin dal neolitico, si trova menzione dell'isola in alcune fonti greche e latine, dove viene riportato il nome di Curicta. I Liburni, popolo illirico che la occupò per un lungo periodo, la chiamarono Curicum, ed era questo, probabilmente, il mome originario.
Per Roma l'isola fu una postazione di notevole importanza strategica. Nei pressi, nel 49a.C. si svolse un'importante battaglia navale che vide contrapposti gli eserciti di Cesare e Pompeo.
Venendo alla città di Krk, vi si vede ancora l'impianto romano, con il decumano, la via principale che va dalla porta orientale, o Pisana, alla porta maggiore, ed il cardus maximus, che la incrocia. Entrambe sono lastricate in pietra calcarea.
Verso il cuore della città vecchia si trovano le antiche terme e il tempio di Venere, le cui fondazioni sono emerse durante i lavori per la realizzazione di un negozio, il cui pavimento, in cristallo, lascia intravedere il basamento di una colonna.
Questo ritrovamento, che fece fermare i lavori per tre anni, è importantissimo, poiché i templi di Venere al di fuori di Roma erano pochissimi, ed occorreva la concessione da parte della gens Julia per poterli realizzare, dato che questa riteneva di discendere dalla dea, progenitrice e protettrice della famiglia. Pertanto fu lo stesso Caio Giulio Cesare, proconsole illirico, ad inaugurare il tempio nel 57 o 56 a.C..
Girando per i vicoli della cittadina si notano qua e là numerosi esempi di riuso di elementi architettonici e decorativi di epoca romana.
(foto Daniela Durissini)
Pavimentazione in pietra calcarea |
Venendo alla città di Krk, vi si vede ancora l'impianto romano, con il decumano, la via principale che va dalla porta orientale, o Pisana, alla porta maggiore, ed il cardus maximus, che la incrocia. Entrambe sono lastricate in pietra calcarea.
Tempio di Venere. Basamento colonna |
Verso il cuore della città vecchia si trovano le antiche terme e il tempio di Venere, le cui fondazioni sono emerse durante i lavori per la realizzazione di un negozio, il cui pavimento, in cristallo, lascia intravedere il basamento di una colonna.
Tempio di Venere |
Questo ritrovamento, che fece fermare i lavori per tre anni, è importantissimo, poiché i templi di Venere al di fuori di Roma erano pochissimi, ed occorreva la concessione da parte della gens Julia per poterli realizzare, dato che questa riteneva di discendere dalla dea, progenitrice e protettrice della famiglia. Pertanto fu lo stesso Caio Giulio Cesare, proconsole illirico, ad inaugurare il tempio nel 57 o 56 a.C..
Girando per i vicoli della cittadina si notano qua e là numerosi esempi di riuso di elementi architettonici e decorativi di epoca romana.
Piccola testa nel muro esterno delle terme |
(foto Daniela Durissini)
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