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martedì 26 giugno 2018

L'arte di fare il sale

Isola di Pago saline
Pago. Saline (foto Daniela Durissini)
Il 18 novembre del 1333 la famiglia toscana degli Agolanti, stabilitasi temporaneamente a Trieste, dove ha fatto fortuna ed ha acquistato alcuni terreni sui quali realizzare delle saline, per investire parte del denaro ricavato dal commercio, redige un contratto con alcuni lavoratori provenienti dall'isola di Pago. Questi hanno tempo fino all'aprile successivo per sistemare il terreno "secondo l'uso di Pago" e rendere produttive le saline, che poi potranno lavorare per un anno a mezzadria.

Pago museo del sale


Il contratto dimostra quanto fosse rinomato, già nel medioevo, il sale prodotto sull'isola, e quanto fosse riconosciuta la capacità dei salinari del luogo, che venivano chiamati fin nella lontana Trieste, e pagati molto bene (metà della somma pattuita veniva versata in anticipo) per realizzare dei nuovi impianti.
Peraltro la produzione del sale, che portava ricchezza a Pago, era assai antica, risalendo sicuramente al IX secolo e con ogni probabilità a molto prima.
Ancor oggi vi si trova il più importante sito di produzione del sale di tutta la Croazia. Proprio accanto alla cittadina, muovendosi verso sud, si possono vedere le immense ed antiche saline. 

Pago magazzini del sale





In città gli antichi magazzini dove il sale veniva raccolto e preparato per la commercializzaizone sono stati trasformati in museo, e vi vengono illustrati gli antichi metodi di raccolta del prezioso "oro bianco". 

venerdì 22 giugno 2018

giovedì 21 giugno 2018

Foto in viaggio. Spalato

Spalato. Cattedrale. Porta
La fuga in Egitto

Spalato cattedrale porta
Spalato. Cattedrale. Porta (foto Daniela Durissini)


I battenti della porta della cattedrale di Spalato risalgono agli inizi del XIII secolo, quando l'opera fu affidata allo spalatino Andrija Buvina,  che intagliò nel legno di noce le scene della vita di Gesù. 


mercoledì 20 giugno 2018

Foto in viaggio. Souvenir dalla Croazia

Tra i vicoli di Trogir

Croazia artigianato
Trogir (foto Daniela Durissini)
Tra i souvenir più autentici che si possono trovare in Croazia vi sono le classiche zucche svuotate e decorate e le spugne, che ancora vengono raccolte al largo di Sebenico.

Una cartolina da....Spalato

Spalato palazzo di Diocleziano
Palazzo di Diocleziano (foto Daniela Durissini)
Spalato è il palazzo di Diocleziano, al cui interno la città si è sviluppata, protetta dal potente muro di cinta che delimitava l'immensa dimora dell'imperatore. Costruito alla fine del III secolo d.C. a celebrare la figura dell'uomo politico, nativo della vicina Salona, che aveva rivoluzionato la gestione dell'impero, fu il suo rifugio nel periodo del declino, dopo l'abdicazione e durante la malattia degli ultimi anni. Diocleziano fu sepolto nello splendido mausoleo poi divenuto cattedrale, alla quale fu affiancato, tra il XIII ed il XIV il campanile, mentre il vicino tempio di Giove, divenne battistero. Anche il medioevo però contribuì ad arricchire il palazzo, ormai smembrato nelle sue diverse componenti, di alcune opere di altissimo livello, come le porte lignee della cattedrale, dovute pare al maestro Andrija Buvina, che le realizzò nel XIII secolo, o l'altare di Sant'Anastasio, opera splendida di Juraj Dalmatinac, in cui, cosa assai rara, si riconoscono ancora i colori originari che rendevano ancor più veritiere le figure dei santi, mentre la flagellazione di Cristo, colpisce per il movimento che l'autore è riuscito ad imprimere alla scena. Lo stesso battistero, che conserva ancora la volta romana, a botte decorata a cassettoni, molto imitata nel medioevo, contiene un fonte battesimale, sistemato in loco nel XII secolo, e composto da lastre di pietra certamente più antiche e riutilizzate per l'occasione. Su una di esse si nota l'immagine del re croato Zvonimir assiso in trono. 
Dei pregevoli palazzi gotici che circondavano la piazza principale, oggi Narodni trg, è invece rimasto ben poco, essendo stati demoliti in epoca asburgica per far posto a nuovi edifici e ad una riorganizzazione dell'intera area. 
Ma ciò che colpisce il visitatore, al di là delle opere d'arte e delle architetture romane superstiti, è il fatto che il palazzo sia oggi un immenso mercato. Richiamando e perpetuando una tradizione che risale certamente al medioevo, bancarelle di ogni genere di merce si addossano alle mura, riempiono i sotterranei, si dispongono in ogni angolo dell'antico complesso, mentre molti locali hanno sistemato i tavolini all'aperto ed un caffè, ha addirittura sfruttato i gradini in pietra che salgono alla cattedrale per sistemarvi i cuscini e delle tavolette in legno dove posare le ordinazioni. Certo una maniera di vivere l'antico che può lasciare perplessi ma che riempie di vita questo spazio, altrimenti preda dei fantasmi di un'epoca perduta. 


martedì 19 giugno 2018

Foto in viaggio. Trogir

Torre dell'orologio

Trogir torre dell'orologio
Trogir (foto Daniela Durissini)
Edificata come campanile dell'antica chiesa di San Sebastiano, fu trasformata in torre civica già  nel 1447. 

Foto in viaggio. Trogir

Camminando tra i vicoli

Trogir antiche strade
Trogir (foto Daniela Durissini)

A Trogir un gioiello del romanico

Trogir chiesa portale
Trogir. Cattedrale. Portale (foto Daniela Durissini)
La cattedrale di San Lorenzo  a Trogir possiede il miglior esempio di arte romanica della costa orientale adriatica nel magnifico portale, opera del maestro Radovan. Portato a termine nel 1240, come si può leggere nella lunetta, che l'artista firmò, aggiungendo anche un'interssante osservazione sulla validità dell'opera appena compiuta, da lui ritenuta la sua migliore in assoluto, presenta, oltre ai consueti motivi ad intreccio, accompagnati, in alcuni riquadri, da creature fantastiche tra le quali si riconoscono una sirena ed un centauro, alcune scene assai veritiere riferite alle stagioni, come la potatura, la vendemmia e l'uccisione del maiale, ispirati ai lavori tipici dei contadini della zona.


Trogir chiesa portale romanico
(foto Daniela Durissini)
Due leoni mirabilmente scolpiti, anch'essi motivo piuttosto comune per il periodo, stanno a guardia dell'ingresso alla chiesa e simboleggiano la protezione della cristianità, mentre ai due lati dell'arco, le figure di Adamo ed Eva, ricordano da vicino quelle viste sul portale laterale della cattedrale di Sebenico, opera che si deve a Bonino da Milano, posteriore a questa. 
A sorreggere le colonne laterali otto telamoni anch'essi fortemente realistici, nei quali si individuano le fattezze dei popoli dell'area mediterranea, non esclusi gli infedeli Saraceni.


Trogir chiesa portale romanico
Trogir. Cattedrale. Portale (foto Daniela Durissini)
Chiudono il portale due archi nei quali sono scolpite alcune scene della vita di Gesù, mentre la lunetta presenta una splendida natività. Il frontone triangolare fu aggiunto nel XVI secolo. 


lunedì 18 giugno 2018

Foto in viaggio. Trogir

Torre di San Marco

Trogir torre di San Marco
Trogir (foto Daniela Durissini)
La torre di San Marco fu eretta dai veneziani nella seconda metà del XV secolo a difesa dello stretto canale che separa la città dalla terraferma. Faceva parte del più  ampio complesso fortificato del Kamerlengo.  

Una cartolina da ....Trogir

Tra Sebenico e Spalato incontriamo l'antica Trogir, la Traù veneziana. La città, fondata dai coloni greci di Issa, l'odierna Vis, nel III secolo a.C., fu conquistata dai romani che non riuscirono a modificare del tutto il vecchio impianto urbanistico, per cui oggi la piazza principale corrisponde all'agorà, ma che, al tempo di Claudio, vi fecero trasferire i veterani, che  costruitono un oppidum in marmo, celebrato da Plinio il Vecchio. Posizione strategica, quella di Trogir, su un'isoletta, oggi unita alla terraferma da un ponte, protetta da un'isola più grande, Ciovo, anch'essa collegata oggi mediante un ponte, che tuttavia richiese a Venezia  la realizzazione di un forte, che il tempo non ha risparmiato, oggetto di un recente restauro, e di una torre, a difesa dello stretto canale che separava l'isola dalla costa.
Varcando la porta di terraferma che si apre su uno dei pochi tratti superstiti delle antiche mura, si cammina lungo gli stretti vicoli lastricati in pietra chiara, e si arriva alla piazza della cattedrale, dove si trovano anche la loggia e la torre dell'orologio. La costruzione della  chiesa fu iniziata nel XII secolo e portata a termine in quello successivo, mentre il campanile fu aggiunto nel XV secolo. Ma la meraviglia dell'edificio è il portale, che si deve al maestro Radovan, che ha firmato la sua opera, completata nel 1240, nella lunetta e  che rappresenta una delle opere di maggior pregio del romanico su questa sponda dell'Adriatico. Tuttavia le sorprese di Trogir non si esauriscono negli edifici più conosciuti e visitati ma vanno scoperte camminando a lungo negli stretti vicoli, tra le antiche case in pietra, le cui facciate mostrano sorprendenti finestre, decorazioni e stemmi.

domenica 17 giugno 2018

Foto in viaggio. Sebenico

All'ingresso del museo civico

Sebenico Museo civico
Sebenico (foto Daniela Durissini)

Una cartolina dalla Krka

Krka cascate
Non possiamo lasciare Sebenico senza trascorrere una giornata al vicino Parco Nazionale della Krka. La vasta area protetta comprende tutto il lungo canyon che il fiume ha scavato alle spalle di Skrdin, l'antica Scardona, ed i suoi immediati dintorni. Poco prima di giungere al mare il fiume forma una serie di spettacolari cascate che costituiscono la principale attrattiva del parco. Tuttavia questo è principalmente un habitat favorevole allo sviluppo di una serie di piante endemiche, ed un ambiente unico, dove vivono anche numerose specie animali altrove assai rare, che per questo motivo va tutelato. Infine fu proprio qui che, sfruttando la forza del fiume, venne realizzata una delle prime centrali idroeloelettriche al mondo, capace di fare di Sebenico una delle prime città ad avere un'illuminazione elettrica. La storia della centrale è riassunta in una piccola mostra allestita presso uno degli antichi mulini, oggi ricostruito ed adibito a museo, dove si possono osservare anche il metodo di molitura e l'organizzazione dell'edificio e dei canali che conducevano l'acqua alle ruote. 
La cascata più ampia e più visitata è Skradinski Buk, formata dalle acque della Krka e del Cikola, mentre più defilata è la cascata superiore, di Roski Slap, più in alto nel Canyon. Un sentiero escursionistico consente di visitare Skradinski Buk, attraversando le cascate minori su ponticelli di legno e sostando presso alcuni belvedere che offrono una vista spettacolare sull'acqua. 

La gente di Sebenico nel Medioevo

Sebenico. Cattedrale. Esterno (foto Daniela Durissini)

La cattedrale di Sebenico, iniziata alla fine del 1200 ma completamente ripensata dall' architetto Giorgio Orsini ovvero Juraj Dalmatinac dopo la metà del XV secolo, ha una sua unicità non solo nell'ardita struttura, interamente in pietra a vista, realizzata senza l'uso dell'intonaco e con un sapiente incastro di lastre posizionate in loco dopo esser state preparate in cava, ma anche nella decorazione, in parte dovuta allo stesso Dalmatinac.


All'esterno dell'edificio infatti, ed in particolare nella zona absidale, furono scolpite al posto dei consueti motivi ornamentali, ben 72 teste di persone comuni che, all'epoca, abitavano la città. Le facce che osservano dall'alto i passanti sono estremamente espressive e costituiscono delle vere e proprie caratterizzazioni.
Un esame attento ci fa scoprire le diverse acconciature delle donne, i copricapi che distinguevano i pescatori dagli agricoltori ed entrambi dai nobili e dai mercanti.
Tutti insieme però costituiscono il popolo che aveva commissionato all'Orsini l'ampliamneto della chiesa, quel popolo che abitava la città, che viveva del suo mare, dei commerci, dell'entroterra, e che oggi si presenta, in una straordinaria sfilata di volti unica al mondo.




(foto Daniela Durissini)


sabato 16 giugno 2018

Il parco medievale mediterraneo (Sebenico)


Parco medievale mediterraneo Sebenico
Sebenico. Convento di San Lorenzo. Orti (foto Daniela Durissini)

Il parco medievale mediterraneo a Sebenico, realizzato negli antichi orti del convento di San Lorenzo, è stato rinnovato nel 2007, dopo cent'anni di abbandono, su progetto del noto architetto croato Dragutin Kis. Il parco, unico esempio in Croazia a rispettare con rigore  lo schema medievale, è disposto a  croce, con al centro un piccolo pozzo. Ai lati le antiche rose profumatissime, e le piante aromatiche che venivano coltivate nel convento. Una pianta di fico, in fondo, dà un po' di ombra ad una piccola panchina in pietra. Si notano anche alcune piante di cappero che la leggenda vuole portate qui da Juraj Dalmatinac e che rappresentano perciò un omaggio al famoso architetto che, nel secolo XV ha lavorato alla cattedrale. 



venerdì 15 giugno 2018

Foto in viaggio. Sebenico

Interno della cattedrale di San Giacomo
I due rosoni

Sebenico cattedrale rosoni
Sebenico
  (foto Daniela Durissini)

giovedì 14 giugno 2018

Foto in viaggio. Sebenico

Cupola della cattedrale di San Giacomo

Sebenico cattedrale cupola
Sebenico (foto Daniela Durissini)
La cupola della cattedrale di San Giacomo è stata gravemente danneggiata durante un bombardamento nel 1991, ed è  stata restaurata in tempi relativamente brevi. Ricordo  che la  chiesa, nel 2000, è entrata a far parte dei siti Patrimonio dell'umanità dell'Unesco. 

mercoledì 13 giugno 2018

Foto in viaggio. Sebenico

Monumento a Juraj Dalmatinac davanti alla
Cattedrale di San Giacomo

Sebenico cattedrale Dalmatinac
Sebenico (foto Daniela Durissini

Una cartolina da....Sebenico

Il nostro viaggio lungo la costa della Dalmazia continua a Sebenico. 

Sebenico
(foto Daniela Durissini)
Il centro storico della città è una perla, incastonata in un golfo riparato, dove ha il suo sbocco anche il fiume Krka, che si supera su un ardito ponte stradale prima di arrivare. La cattedrale è un vero gioiello rinascimentale (iniziata però in stile gotico), opera di architetti ed artisti straordinari, fra i quali ebbe un ruolo determinante quel Juraj Dalmatinac, o Giorgio Orsini, al quale si deve anche il progetto di Pago. Oggi, raffigurato con uno scalpello in mano, controlla, dalla cima di una colonna, l'ingresso alla chiesa  che, per la sua unicità, è stata inclusa nel 2000 nell'elenco dei siti patrimonio dell'umanità  dell'Unesco. Ma tutto il centro conserva, come poche altre realtà europee, l'impronta di un passato ricco e prosperoso. Palazzi importanti, abitati un tempo da famiglie arricchitesi grazie ai commerci che questo approdo felice garantiva sicuri, tre fortezze a difendere l'abitato, la più spettacolare delle quali, San Michele, si trova in cima al colle sul quale è abbarbicato l'edificato più antico, ed il celebre forte di San Nicolò, più lontano, a difesa dell'imboccatura dello stretto canale che dà accesso al tratto di mare davanti alla città, dovuto alla perizia del Sanmicheli, ed anch'esso patrimonio dell'umanità dell'Unesco,  fanno di Sebenico una meta di grande interesse imprescindibile da coloro che viaggiano da queste parti.

martedì 12 giugno 2018

Foto in viaggio. Vrana

Rovine del castello medievale di Vrana

Castello medievale di Vrana
Vrana (foto Daniela Durissini)

Una cartolina da....Vrana (Croazia)

Lago,di Vrana (foto Daniela Durissini)
Il lago di Vrana è il più grande specchio di acqua dolce della Croazia. Lo si raggiunge dalla strada costiera che unisce Zara a Pirovac, poiché si estende, parallelo alla costa, occupando una superficie di una trentina di kmq. Biotopo in cui nidificano diverse specie di uccelli acquatici, è divenuto Parco naturale nel 1999, comprendendo un'area di circa 57 kmq. Ma ciò che interessa, al di là dell'ambiente naturale, è la straordinaria ricchezza di testimonianze storiche. L'uomo, infatti, è stato presente attorno al lago ininterrottamente, fin dalla preistoria. Il Medioevo ci ha lasciato le torri di avvistamento veneziane, le imponenti rovine del castello di Vrana, del secolo XI, coevo della splendida chiesetta di St. Ivan a Banjevci. Ma l'edificio più straordinario è forse il Mašković khan, eretto alla metà del XVII secolo, poiché si tratta dell'esempio di architettura islamica più occidentale d'Europa. Oggi, dopo un lungo restauro, ospita un hotel. 

lunedì 11 giugno 2018

Foto in viaggio. Tisno (Murter)

Il campanile fortificato di Tisno (sec. XVII)

Tisno campanile fortificato
Tisno (foto Daniela Durissini)



Foto in viaggio. Murter (Croazia)

Isola di Murter. Rovine della romana Colentum
Una parte delle rovine è sommersa

Murter rovine di Colentum
Murter (foto Daniela Durissini)

Una cartolina da.....Murter (Croazia)

Murter
Tisno vista dall'isola di Murter (foto Daniela Durissini)
A Murter si giunge via terra da Tisno, piccolo borgo che si sviluppa sulle due sponde del canale di Murter, e che rappresenta l'accesso all'isola, legata alla terraferma da un ponte girevole che unisce le due parti dell'abitato. Dal lato dell'isola si è sviluppato l'edificato più antico e ciò perché vi trovarono rifugio le popolazioni che fuggivano davanti all'avanzare dei Turchi che, dal XV secolo iniziarono a risalire la penisola balcanica. La parrocchiale fu concepita per ospitare i fuggiaschi ed il campanile fortificato, costruito nel XVII secolo, rappresenta la particolarissima testimonianza della continuità del pericolo per i contadini ed i pescatori  del luogo, inermi di fronte alla furia devastatrice della cavalleria turca. Ma continuando sull'isola si giunge al centro principale, Murter porta per il Parco Nazionale delle Kornati (Incoronate), un arcipelago formato da una gran quantità di isole ed isolotti rocciosi, dalla forma a corona, che rappresentano un ambiente particolare ed ancora integro, che il parco protegge. Da Murter partono le escursioni in barca per alcune delle isole. Una curiosità: gli abitanti di Murter sono proprietari di buona parte delle Kornati. Vicino all'abitato si possono vedere alcuni resti, in parte sommersi, della romana Colentum. Un cartello invita a praticare lo snorkeling per poter vedere la parte che si trova sott'acqua. 

sabato 9 giugno 2018

Foto in viaggio. Contaminazioni

L'artista croato Ante Mašić è l'autore dell'installazione Apoxyomenos
collocata all'interno della chiesa bizantina di S. Donato

Zara S.Donato installazione
Zara (foto Daniela Durissini)
Apoxyomenos era una statua in bronzo di Lisippo, datata al IV secolo a.C., perduta, e della quale oggi si trova una copia marmorea ai Musei vaticani, datata all'età di Claudio. 
L'Apoxyomenos croato o Atleta di Lussino è una statua greca in bronzo, datata tra il I ed il II secolo d.C., rinvenuta nelm1996 al largo dell'isola di Lussino.

Foto in viaggio. Zara

Tra i vicoli del centro storico affiorano i ricordi di Venezia

Zara centro storico
Zara (foto Daniela Durissini)

venerdì 8 giugno 2018

Foto in viaggio. Monumento a Spiridion Brusina

Spiridion Brusina (1848-1909), malacologo croato
Fondatore della 
Società croata di Scienze naturali

Zara S.Brusina
(foto Daniela Durissini)

Foto in viaggio. Le merlettaie di Pago

 Monumento alle merlettaie di Pago

Pago monumento merlettaie
(foto Daniela Durissini)
A Pago, per lunga tradizione, le donne ricamano merletti. Alcune sono capaci di realizzare veri e propri capolavori, con sapienza e pazienza. I merletti di Pago erano così noti già in passato che l'imperatrice Maria Teresa aveva chiamato alla corte di Vienna una ricamatrice proveniente proprio da qui.

giovedì 7 giugno 2018

Foto in viaggio. Lun (Pag /Pago, Croazia)


Sulla punta settentrionale dell'isola di Pago si incontrano gli ulivi secolari 
che ancor oggi producono un olio di qualità eccelsa 

Pago Lun
(foto Daniela Durissini)




Foto in viaggio. Pag / Pago, Croazia


Pago centro storico
(foto Daniela Durissini)
Lungo le strade della cittadina di Pago creata nel XV secolo dal genio di Giorgio Orsini (Juraj Dalmatinac), architetto che operò su entrambe le spnde dell'Adriatico

Una cartolina da....Pago

Pago centro storico
Pago vista dall'alto (foto Daniela Durissini)
Nel corso delle mie ricerche sul medioevo a Trieste, ho incontrato molte volte il nome di Pago, dato che i documenti coevi raccontano dei salinari chiamati dall'isola dalmata per impiantarvi le saline. Pago, la lunga isola parallela alla costa Dalmata che va grossomodo da Karlobag a Zara, unita a sud alla terraferma da un ponte di poco più di 300 metri, è oggi meta turistica e fa dei suoi prodotti, olio, vino, formaggio e sale il fiore all' occhiello. Da non dimenticare anche i merletti al tombolo, cui ancora si dedicano le donne di qui. La cittadina da cui prende il nome l'intera isola, fu progettata nel XV secolo dall'architetto Giorgio Orsini, che qui era conosciuto come Juraj Dalmatinac. Si devono a lui la pianta della città ed il palazzo del rettore, oggi molto rimaneggiato. Poco fuori dal centro la lunga valle delle saline ed oltre il ponte i vecchi magazzini del sale trasformati in museo.

lunedì 4 giugno 2018

Foto in viaggio. Tovarnele (Pag / Pago, Croazia)

Il primo sole sulla caratteristica boa luminosa nell'insenatura di Tovarnele

Tovarnele (foto Daniela Durissini)

Una cartolina da....Tovarnele (Isola di Pago, Croazia)

Tovarnele Pago Croazia
Porticciolo di Tovarnele (foto Daniela Durissini)
Tovarnele, sull'estrema punta settentrionale dell'Isola di Pago, è un antico porto di pescatori, le cui origini sembrano attestarsi, secondo gli ultimi ritrovamenti archeologici, al periodo in cui l'isola si trovava sotto il dominio romano. Il piccolo approdo, adatto appunto alle barche da pesca, è circondato dalla natura. Alle spalle gli uliveti e le poche vigne che danno un ottimo vino dal sapore leggermente passito. Lontano dalla confusione di Novalja, il centro più frequentato dal turismo, qui regna la pace assoluta, ed il mare è favoloso. Di fronte alla punta rocciosa, che si raggiunge con un bellissimo sentiero, si vede, vicinissima, l'isola di Rab (Arbe), mentre all'orizzonte si staglia l'inconfondibile sagoma del Monte di Ossero. Si vedono anche le isole di Veglia e di Cherso e Lussino.