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Palazzo di Diocleziano (foto Daniela Durissini) |
Spalato è il palazzo di Diocleziano, al cui interno la città si è sviluppata, protetta dal potente muro di cinta che delimitava l'immensa dimora dell'imperatore. Costruito alla fine del III secolo d.C. a celebrare la figura dell'uomo politico, nativo della vicina Salona, che aveva rivoluzionato la gestione dell'impero, fu il suo rifugio nel periodo del declino, dopo l'abdicazione e durante la malattia degli ultimi anni. Diocleziano fu sepolto nello splendido mausoleo poi divenuto cattedrale, alla quale fu affiancato, tra il XIII ed il XIV il campanile, mentre il vicino tempio di Giove, divenne battistero. Anche il medioevo però contribuì ad arricchire il palazzo, ormai smembrato nelle sue diverse componenti, di alcune opere di altissimo livello, come le porte lignee della cattedrale, dovute pare al maestro Andrija Buvina, che le realizzò nel XIII secolo, o l'altare di Sant'Anastasio, opera splendida di Juraj Dalmatinac, in cui, cosa assai rara, si riconoscono ancora i colori originari che rendevano ancor più veritiere le figure dei santi, mentre la flagellazione di Cristo, colpisce per il movimento che l'autore è riuscito ad imprimere alla scena. Lo stesso battistero, che conserva ancora la volta romana, a botte decorata a cassettoni, molto imitata nel medioevo, contiene un fonte battesimale, sistemato in loco nel XII secolo, e composto da lastre di pietra certamente più antiche e riutilizzate per l'occasione. Su una di esse si nota l'immagine del re croato Zvonimir assiso in trono.
Dei pregevoli palazzi gotici che circondavano la piazza principale, oggi Narodni trg, è invece rimasto ben poco, essendo stati demoliti in epoca asburgica per far posto a nuovi edifici e ad una riorganizzazione dell'intera area.
Ma ciò che colpisce il visitatore, al di là delle opere d'arte e delle architetture romane superstiti, è il fatto che il palazzo sia oggi un immenso mercato. Richiamando e perpetuando una tradizione che risale certamente al medioevo, bancarelle di ogni genere di merce si addossano alle mura, riempiono i sotterranei, si dispongono in ogni angolo dell'antico complesso, mentre molti locali hanno sistemato i tavolini all'aperto ed un caffè, ha addirittura sfruttato i gradini in pietra che salgono alla cattedrale per sistemarvi i cuscini e delle tavolette in legno dove posare le ordinazioni. Certo una maniera di vivere l'antico che può lasciare perplessi ma che riempie di vita questo spazio, altrimenti preda dei fantasmi di un'epoca perduta.
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