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mercoledì 12 aprile 2017

Charles Darwin e il viaggio sul Beagle

Charles Darwin. Viaggio di un naturalista intorno al mondo (The Voyage of the Beagle)



Charles Darwin ritratto in età giovanile da George Richmond


Charles Darwin (1809-1882) aveva solo 22 anni quando si imbarcò sul Beagle, la nave che il comandante Robert Fitzroy doveva condurre in un lungo viaggio intorno al mondo.



Robert Fitzroy


Prima di quel fatidico 27 dicembre 1831 in cui la nave salpò da Plymouth, non aveva combinato gran che. Avviato dal padre agli studi di medicina, presso l'Università di Edimburgo, se n'era ritratto perché troppo sensibile alle pratiche della sala anatomica, ed anche perché, fin da bambino, s'era interessato piuttosto alla storia naturale e preferiva trascorrere le sue giornate all'aperto, raccogliendo ogni sorta di insetti e di minerali che collezionava testardamente, contro il parere dei genitori. Il padre allora lo aveva mandato a Cambridge, al Christ's College, sperando in una carriera ecclesiastica, che non ebbe seguito, dato che anche in questo il ragazzo non si sentiva portato. Almeno lì però aveva concluso gli studi, pur continuando a leggere testi di storia naturale, materia della quale era diventato un esperto, tanto che il noto geologo Adam Sedgwick gli aveva chiesto di accompagnarlo in una campagna di rilievi effettuata in Galles, nell'estate del 1831.
Nello stesso anno era prevista la partenza del Beagle ed era stata messa in conto la presenza a bordo di un noto entomologo, L. Jenyns, ma avendo questi rinunciato, il professor John Stevens Henslow, con cui Darwin, negli anni di Cambridge, aveva studiato botanica, lo aveva proposto come sostituto. Charles aveva rifiutato, spinto anche dal padre che non poteva credere che non si trovasse nessuno più esperto del figlio per quell'impresa, e perciò guardava all'incarico con sospetto, ma per fortuna era intervenuto lo zio, a convincere entrambi della grande opportunità offerta ad uno studioso così giovane e Charles s'era presentato a Fitzroy, il quale lo aveva accettato.



Viaggio del Beagle


In realtà i due non andarono troppo d'accordo, nel corso del viaggio, dovendo anche condividere la cabina, che Charles riempiva di reperti raccolti durante le soste della nave. Ma non si trattava solo del fastidio dovuto alla lunga convivenza (in realtà il viaggio, che originariamente doveva durare due anni ne prese ben cinque), i due avevano caratteri opposti ed idee completamente diverse. Robert Fitzroy era una persona molto particolare, soggetto a delle ire improvvise, come a delle riconciliazioni altrettanto imprevedibili (noti alcuni episodi in cui cacciò Darwin per poi riaccoglierlo come se niente fosse accaduto), ed inoltre il suo viaggio era il secondo nelle terre australi (durante il primo viaggio, sempre a bordo del Beagle, aveva sostituito il capitano, suicidatosi), da dove la prima volta aveva prelevato quattro nativi Yamana per condurli in Inghilterra, promettendo loro un ritorno certo entro un anno. Durante il viaggio uno di questi era morto, ma il capitano voleva senz'altro mantenere la parola data e perciò aveva organizzato la seconda spedizione per riportare gli altri tre e, non trovando finanziatori, aveva in un primo momento impiegato tutto il suo denaro. Poi venne allestita una nuova spedizione scientifica, con l'intento di realizzare delle carte nautiche che aiutassero le imbarcazioni, sempre più frequenti, sulle complesse rotte meridionali degli oceani. Aveva quindi delle motivazioni forti ma aveva dimostrato una tenacia fuori dal comune, mentre Charles era un ragazzo inesperto, che si lanciava volentieri in ogni avventura quando si trattava di scendere a terra per poter compiere le sue osservazioni naturalistiche. Ed in effetti sui cinque anni che durò il viaggio, Darwin ne trascorse più di tre ad esplorare le terre toccate dal Beagle, allontanandosi dalla nave anche per parecchio tempo. Questo consentì ad entrambi di portare a compimento il viaggio.
La nave attraversò l'Oceano Atlantico, passando per Madera, le isole del Capo Verde, e arrivò in Brasile. Lì avvenne la prima delle famose discussioni in toni accesi tra Darwin e Fitzroy che manifestò l'intenzione di lasciare il povero Charles a terra, pentendosi poco dopo. Darwin prese a trascorrere lunghi periodi sulla terraferma raggiungendo la nave nei successivi approdi ed approfittando per spedire in Inghilterra i reperti, tra i quali vi erano anche grandi ossa di mammiferi estinti. Ma il viaggio si fece particolarmente interessante quando si trattò di scendere ancor più, lungo le coste dell'America meridionale. In Patagonia Darwin incontrò i nativi Yamana, popolazione alla quale appartenevano i tre condotti in Inghilterra e si sorprese per le loro abitudini, per l'indifferenza con la quale sembrarono accogliere i loro parenti che avevano viaggiato in Inghilterra, per le condizioni di vita. 



Fuegino ritratto da Conrad Martens durante il viaggio del Beagle

Anche il missionario che aveva accompagnato i tre e che si proponeva di rimanere in terra del Fuoco per tentare di evangelizzare i nativi, di fronte alla distruzione della missione ad al furto delle suppellettili preferì risalire a bordo della nave. Peraltro poterono constatare che, dopo qualche mese, quando il Beagle fece ritorno, dopo un anno, dopo aver visitato le isole Falkland, aver risalito la costa fino a Montevideo, ed essere sceso nuovamente verso sud, trovarono uno dei Fuegini, Jimmy Button, il quale era ritornato alla vita precedente senza alcun apparente rimpianto per quella che aveva condotto in Inghilterra.
Finalmente, e s'era ormai nel 1834, la nave attraversò lo stretto di Magellano ed iniziò a risalire la costa del Cile. Qui Darwin ebbe modo, tra l'altro, di visitare la Cordigliera delle Ande, attraversandola e scendendo alla città di Mendoza, per poi tornare a Valparaiso e reimbarcarsi. Inoltre assistette al terremoto di Valdivia, che distrusse la città ed anche quella di Conception, 300 chilometri più a nord, e ne rimase molto impressionato. Osservando la linea dei mitili che emergeva di più di due metri dalla superficie del mare dedusse che questi fenomeni facevano alzare la superficie terrestre.



Resti della cattedrale di Conception (John Clements Wickham)


S'era nel 1835 ed il Beagle fece rotta verso ovest, salpando verso le isole Galapagos, che regalarono a Darwin altre scoperte naturalistiche di rilievo, mentre era già giunta notizia in Inghilterra delle sue sensazionali scoperte e molti autorevoli scienziati avevano iniziato ad esaminare i reperti che aveva spedito.
Le tappe successive furono le isole della Società, Tahiti, dove Darwin ebbe modo di notare la differenza tra i nativi dell'isola e quelli della Terra del Fuoco, la Nuova Zelanda, l'Australia, dove incontrò gli aborigeni, ritenuti peggiori degli abitanti di Tahiti ma migliori dei Fueghini, che proprio non gli erano piaciuti. Il suo resoconto si fa qui più stringato e lo spazio dedicato alle esplorazioni è sempre più contenuto. Il ritorno della nave avvenne attraverso l'Oceano indiano, le isole Mauritius, il Capo di Buona Speranza, Città del Capo, l'isola di Sant'Elena, l'isola di Ascensione, le isole Azzorre, ed approdò in Cornovaglia il 2 ottobre 1836, quindi quasi cinque anni dopo la partenza.
Il libro-resoconto di questo viaggio venne pubblicato già nel 1839 e da allora ha avuto innumerevoli edizioni in tutte le lingue. La parte più significativa è quella che descrive il viaggio nell'America Meridionale.
Durante il viaggio, e successivamente, esaminando i suoi appunti ed i reperti, Darwin elaborò una sua teoria, sull'evoluzione delle specie, che gli inimicò parte del pubblico più ortodosso ma che, pur non priva di errori, divenne uno dei pilastri della scienza moderna. La pubblicò nel 1859 in un volume The origin of species (L'origine delle specie), che andò esaurito in pochissimo tempo.


Charles Darwin


Darwin ebbe la soddisfazione di veder riconosciuto in vita il suo lavoro e quando morì, il 19 aprile del 1882, venne sepolto nell'abbazia di Westminster, accanto a John Herschel e vicino a Isacco Newton.




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