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martedì 18 aprile 2017

San Canziano (Škocjan). Storia e archeologia


Castelliere di San Canziano
Ricostruzione del castelliere di San Canziano (foto Daniela Durissini)


Al di là dell'importanza scientifica e turistica delle celebri grotte nelle quali scorre il fiume Timavo, San Canziano (Škocjan) sul Carso Sloveno, è una località storicamente interessante che porta i segni evidenti di una continuità abitativa che ebbe inizio dalla preistoria. Il breve itinerario che conduce dal centro del paese al vicino borgo di Betanja offre la possibilità di riconoscere queste importanti evidenze. Una serie di cartelli bilingui (sloveno/inglese) accompagna il percorso che si snoda lungo carrarecce e stradine secondarie, partendo dall'area dello stagno, un tempo usato per l'abbeveraggio degli animali ed oggi riattato al solo scopo esplicativo dell'attività di allevamento un tempo praticata in zona ed ora, a dire il vero, in netto recupero.
Tutta l'area di San Canziano è estremamente ricca di importanti siti archeologici. Le prime tracce della presenza umana risalgono a 5000 anni or sono. Nelle grotte Tominčeva Jama e Roška špilja, due importanti siti archeologici ipogei, si sono trovati reperti risalenti all'età del rame ed alla prima età del bronzo, alcuni dei quali inusuali per la cultura locale ed evidentemente portati da località lontane, il che ha orientato gli studiosi verso l'ipotesi di una frequentazione di tipo cultuale dell'area. San Canziano, doveva essere già allora un luogo di pellegrinaggio, legato senza dubbio alla presenza delle acque del fiume che si inabissa misteriosamente nelle profondità della terra (per uscire poi in mare a San Giovanni di Duino), e come tale era anche un luogo di scambio di merci ed una località ricca, rispetto a quelle circostanti.


Tabella esplicativa del percorso (foto Daniela Durissini)


A conferma di questa teoria si sono trovati sul fondo della Velika jama na Prevali o Mušja jama, formata da un pozzo di più 50 metri, resti di armi, ma anche di vasellame in bronzo, databili dal XII all'VIII secolo a.C., provenienti sia dalla zona mediterranea che da quella pannonica, gettate nell'abisso a seguito di pratiche rituali.
Un'importante necropoli è stata trovata sotto Brežec, con più di trecento sepolture, alcune delle quali datate fin dall'XI secolo a.C. e contenenti corredi funerari in ferro, mentre all'epoca questo meteriale era assai poco diffuso nell'Europa centrale. La maggior parte delle sepolture sono comprese tra il IX e l'VIII secolo.
Sepolture sono state trovate anche presso la Okostna jama, ed in una di queste è stata rinvenuta una situla bronzea con un'iscrizione che, per la precocità della datazione (IV secolo a.C.) viene ricollegata alle pratiche cultuali della zona.
Risalendo il colle alle spalle dell'abitato ci si trova nel sito dove furono rinvenuti i resti di un castelliere, villaggio fortificato, posto sulla sommità dell'altura e circondato da mura di difesa realizzate in pietra. Accanto al lato meridionale della cinta muraria è stato trovato un deposito contenente il cosiddetto tesoretto di San Canziano, composto da collane, bracciali, ciondoli, databili al V secolo a.C..



Tabella esplicativa (foto Daniela Durissini)


Sulla cima del colle si trova la ricostruzione di una casa in pietra con un tetto in paglia usato anticamente e sostituito in seguito, laddove la presenza del materiale lapideo lo rese possibile, dal classico tetto in pietra. L'edificio ospita un piccolo museo etnografico. 




San Canziano Museo etnografico
Museo etnografico (foto Daniela Durissini)



Ancor più avanti un altro stagno e, di fronte, un'apertura nel muro che delimita la strada e che consente di affacciarsi in tutta sicurezza sulla profonda fenditura che giunge fino alla caverna dove scorre il Timavo poco prima di inabissarsi. Il paese infatti, che conserva ancora l'impianto medievale, è stato costruito sul ponte naturale che separa le due grandi caverne in cui scorre il fiume.



Fenditura verso il Timavo (foto Daniela Durissini)


La profonda fenditura della roccia misura 90 metri ed è larga 22 metri.
Poco più avanti la chiesa, di origini antiche, ma ristrutturata nel corso dei secoli XVII e XIX.
Di grande interesse la titolazione a San Canziano, che corrisponde a quella di molte altre chiese della zona e che è strettamente legata alla presenza delle acque.




Chiesa di San Canziano
Chiesa di San Canziano (foto Daniela Durissini)



Scendendo si arriva al piccolo abitato di Betanja, che presenta edifici rurali chiusi e cinti da mura, con cortile interno e pozzo centrale. L'edificio di questo tipo costituiva un nucleo autonomo e autosufficiente ed alla casa principale affiancava, piccole dipendenze rustiche per il ricovero di animali ed attrezzi. Uno di questi edifici conserva ancora la tipica copertura in pietra. 



Betanja. Edificio con copertura in scandole di pietra (foto Daniela Durissini)


 (click) Notizie sull'archeologia nella zona di San Canziano 




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