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lunedì 24 aprile 2017

Chiesa di San Michele a Erzelj. La pesa delle anime

Erzelj. Chiesa di San Michele
Erzelj. Chiesa di San Michele. Bassorilievo (foto Daniela Durissini)
Il tabor di Erzelj, sul Carso sloveno, è posto su un'altura sovrastante il paese, in un'eccezionale posizione dalla quale si domina tutta la valle del Vipacco.
Fa parte di una straordinaria rete di fortificazioni spontanee, sorte nei secolo XV-XVI, per difendere le popolazioni dalle scorrerie dei Turchi che percorrevano le valli diretti verso le campagne Friulane. All'avvicinarsi del nemico gli abitanti delle zona correvano a rifugiarsi entro il perimetro del tabor, portando con sé quel poco che potevano trasportare ed attendendo, protetti dalle mura di difesa, che però non avrebbero resistito ad un assedio, il veloce passaggio degli uomini a cavallo. Questi per lo più si limitavano a razziare le case e le campagne poste lungo il loro passaggio, non essendo quelli i loro obiettivi di conquista, e perciò, dopo poco tempo, i contadini potevano abbandonare il tabor e far ritorno alle loro abitazioni ed alle loro occupazioni usuali. Avevano forse perso qualche animale o parte delle provviste, ma avevano salvato la vita.

Chiesa di San Michele. Erzelj
Erzelj. Chiesa di San Michele (foto Daniela Durissini)

La chiesa, posta entro le mura, aveva una funzione di protezione e di aggregazione.
Il tabor di Erzelj, a differenza di molti altri, poteva usufruire di un valido sistema di raccolta delle acque piovane e, poco lontano, di una sorgente alla quale si poteva accedere senza allontanarsi troppo.
Salendo dal paese alla cima dell'altura si incontra una prima chiesa, dedicata a san Lorenzo, mentre la chiesa di san Michele (eretta alla fine del XIII secolo e più volte rimaneggiata) si trova proprio in vetta al colle. Sul campanile, a pianta quadrata, è posto un interessante bassorilievo raffigurante san Michele che pesa le anime dei defunti e, sotto alla bilancia, il diavolo, pronto a carpire quelle condannate (XV secolo).


Chiesa di San Michele. Erzelj
Erzelj. Chiesa di San Michele. Particolare del bassorilievo  (foto Daniela Durissini)

La raffigurazione è molto interessante, poiché in questo contesto è piuttosto rara, mentre è assai più diffusa la rappresentazione dell'uccisione del drago.
Nello specifico della rappresentazione iconografica san Michele appare nell'atto di pesare le anime su una bilancia che, spesso, viene abbassata furtivamente dal demonio con l'intento di accaparrarsi un'anima in più, mentre l'arcangelo con la spada lo allontana.
L'immagine della pesa delle anime si ritrova già nell'antico Egitto, dove la psicostasi rappresenta uno dei momenti salienti del passaggio all'aldilà, allorché Anubi conduce il defunto verso la bilancia che, pesando il suo cuore, e mettendolo a confronto con una piuma, stabilisce il passaggio alla vita eterna o la definitiva condanna e la caduta nelle fauci di Ammit, creatura mostruosa che lo divorerà.
Questa rappresentazione sembra attraversare quasi inalterata i secoli e le religioni, la si ritrova infatti anche nello zoroastrismo e nell'antico testamento. Nel cristianesimo l'operazione della pesa delle anime viene assunta da san Michele, altre volte rappresentato come un guerriero che con la lancia colpisce il drago o, soprattutto in epoca paleocristiana e bizantina, come guaritore degli infermi, vestito in questo caso con abiti da dignitario di corte.
Ed è interessante notare che come la raffigurazione della pesa delle anime percorre i secoli e le religioni, così anche la figura stessa di san Michele, sembra derivare, almeno in parte, da quella di Mitra-Sole, le cui funzioni però sono arricchite dal quella mediatrice di Hermes-Mercurio, il che spiega la collocazione della festa nel periodo immediatamente successivo all'equinozio autunnale, cioè il 29 settembre. Tutte le religioni del Libro riconoscono una funzione primaria a Michele.



Erzelj. Chiesa di San Michele
Erzelj. Chiesa di San Michele. Particolare del bassorilievo (volto di San Michele) (foto Daniela Durissini)

Tornando alla rappresentazione iconografica specifica della pesa d'anime si ricorda che anche a Mitra era attribuita la funzione di separazione degli uomini malvagi da quelli buoni, che avrebbe dovuto esercitare alla fine del ciclo cosmico, e che tale funzione era analoga a quella del greco Hermes.
Qui, sul campanile della chiesa di Erzelj, si vede un san Michele in abiti nobiliari, che regge la bilancia ed impugna una lancia. Il demonio, in basso, creatura mostruosa dall'enorme bocca, quasi fuori dalla cornice della rappresentazione, tenta di afferrare la bilancia.
Curiosamente, un affresco più recente (XVIII sec.), all'interno della chiesa, raffigura un san Michele molto diverso, che riunisce in sé molte delle caratteristiche in genere rappresentate singolarmente. L'arcangelo qui dispiega le ali bianche, indossa un'armatura, impugna la spada con la quale deve colpire il demonio, ma in una mano ha anche una piccola bilancia.



Erzelj. Chiesa di San Michele. Affresco (foto Daniela Durissini)

Per le notizie sulla trasformazione del culto di san Michele cfr. Alfredo Cattabiani, Calendario, Mondadori, 2008, p. 286-292



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