Edizione Kindle Amazon (2016) |
Por
la carretera austral di N.D. Alberti (Edizione e-book Kindle, 2016), è un simpatico libro, da scaricare sul proprio Kindle e portare con sé in
viaggio lungo la carretera, ed è opera di un antropologo il quale, dopo
essersi fermato per qualche tempo a studiare gli insediamenti della zona
Mapuche del Cile, ha deciso di percorrere il paese fino in fondo,
lungo la strada che collega Puerto Montt a Villa O'Higgins, ultimo
avamposto in territorio cileno.
Il
libro è scritto con stile agile e si legge con piacere. Dalla
partenza, dalla città cui fa da sfondo la mole del vulcano Osorno,
affacciata sul Pacifico, in fondo ad un'insenatura formata dall'isola
di Chiloé, si percorrono assieme all'autore le strade, anzi, la
strada sola e unica, bimodale, che conduce a Chaitén, piccolo centro
distrutto recentemente dalla violenza dell'omonimo vulcano che lo
sovrasta e da qui più giù, a Puyuhuapi, Coyhaique, Villa Cerro
Castillo, Puerto Rio Tranquillo, Cochrane, Caleta Tortel, Villa
O'Higgins, dove, dato l'approssimarsi dell'inverno e l'impossibilità
di effettuare la traversata a piedi verso l'Argentina, il viaggio ha
termine, proprio sulla riva di quel lago O'higgins che divide i due
stati, dove l'autore giunge da solo, a piedi, in un giorno di autunno
avanzato.
La
carretera viene percorsa integralmente dall'autore con mezzi pubblici
ed egli si prende tutto il tempo necessario a completare il percorso
senza tralasciare niente di importante, fermandosi a parlare con le
persone che incontra lungo la strada, nelle piccole biblioteche di
paese, nelle località che il turista frettoloso non vedrà che dal
finestrino del pullman. Per questo motivo il libro è utile al
viaggiatore che vuole comprendere lo spirito della carretera, il
significato che questo percorso ha ed ha avuto per il paese ed in
particolare per la Patagonia cilena. Non mancano indicazioni precise
sulla storia, molto travagliata, della strada, costruita con uno
sforzo enorme e non senza un tributo in vite umane, disboscando una
lunga striscia di territorio, facendo il fondo stradale, riuscendo a
superare dislivelli notevoli. Un'opera grandiosa, che ancor oggi è
(colpevolmente) intitolata a Pinochet, poiché se è vero che fu il
dittatore a volerla, in parte per potersi fregiare di una
realizzazione ambiziosa ed in altri tempi impensabile, in parte per completare il suo disegno di
unione del paese (che comprendeva anche il disconoscimento delle
diverse origini e tradizioni delle popolazioni indigene), è anche
vero che le condizioni in cui operarono coloro che materialmente la
realizzarono meriterebbero maggiormente un riconoscimento nazionale.
Caretello della Carretera Austral (foto Alberto Alerigi) |
Piuttosto
divertente la lettura delle piccole disavventure vissute dall'autore
lungo il cammino e molto interessanti le storie relative
all'insediamento sul territorio di grandi aziende alle quali lo stato
ha svenduto, a partire dalla fine del XIX e per tutto il XX secolo,
una gran parte del territorio del sud. Queste imprese posseggono ora
boschi e montagne e laghi, mentre il diritto di sfruttamento delle
acque dei fiumi è stato concesso ad alcune multinazionali
dell'energia che sarebbero intenzionate a costruire delle dighe,
avversate dalle popolazioni locali in quanto distruggerebbero zone
incontaminate (ed anche la seppur modesta industria turistica). Per
questo motivo e per difendere il territorio rimasto integro il
miliardario americano Tompkins, già proprietario della North Face, aveva acquistato nel tempo molti ettari di terra, soprattutto a ridosso
delle Ande (molti nella zona di Chaitén), creando una sorta di
riserva integrale, anche se di proprietà privata.
Ora, dopo la sua
morte, avvenuta nel 2015, la vedova ha ceduto allo stato questa
proprietà.
Mentre
la carretera fu terminata nel 1996, esattamente vent'anni dopo
l'inizio ufficiale dei lavori, l'ultimo tratto di 100 chilometri,
fino a Villa O'Higgins, fu aperto solo nel 2000. Inizialmente la
strada era tutta in ripio, ma si sta procedendo all'asfaltatura ed
ora (2017) si è arrivati a Villa Cerro Castillo. Resta comunque il
fatto che in alcuni tratti la strada passa accanto a fiumi (ad
esempio il mitico Rio Baker) che, se particolarmente carichi d'acqua,
impediscono il passaggio, che all'inizio da Puerto Montt a Chaitén
occorre servirsi di tre traghetti, che nell'ultimo tratto, si deve
passare il Rio Bravo, sempre su traghetto, e che ancora molti tratti
presentano non solo un fondo in ripio ma anche un fondo a dir poco
irregolare, fatto che scoraggia i più a percorrere la strada con le
auto.
Il
libro si conclude, come detto, con l'autore che, in piena solitudine,
davanti allo spettacolo del lago O'Higgins, si dichiara disposto a
passare l'inverno laggiù, dove ha ritrovato una dimensione umana
accettabile ed è rientrato in possesso del proprio tempo, di fronte
ed a confronto con una natura ancora incontaminata ma non per questo
necessariamente ostile.
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