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martedì 4 aprile 2017

Por la carretera austral


Edizione Kindle Amazon (2016)


Por la carretera austral di N.D. Alberti (Edizione e-book Kindle, 2016), è un simpatico libro, da scaricare sul proprio Kindle e portare con sé in viaggio lungo la carretera, ed è opera di un antropologo il quale, dopo essersi fermato per qualche tempo a studiare gli insediamenti della zona Mapuche del Cile, ha deciso di percorrere il paese fino in fondo, lungo la strada che collega Puerto Montt a Villa O'Higgins, ultimo avamposto in territorio cileno.
Il libro è scritto con stile agile e si legge con piacere. Dalla partenza, dalla città cui fa da sfondo la mole del vulcano Osorno, affacciata sul Pacifico, in fondo ad un'insenatura formata dall'isola di Chiloé, si percorrono assieme all'autore le strade, anzi, la strada sola e unica, bimodale, che conduce a Chaitén, piccolo centro distrutto recentemente dalla violenza dell'omonimo vulcano che lo sovrasta e da qui più giù, a Puyuhuapi, Coyhaique, Villa Cerro Castillo, Puerto Rio Tranquillo, Cochrane, Caleta Tortel, Villa O'Higgins, dove, dato l'approssimarsi dell'inverno e l'impossibilità di effettuare la traversata a piedi verso l'Argentina, il viaggio ha termine, proprio sulla riva di quel lago O'higgins che divide i due stati, dove l'autore giunge da solo, a piedi, in un giorno di autunno avanzato.
La carretera viene percorsa integralmente dall'autore con mezzi pubblici ed egli si prende tutto il tempo necessario a completare il percorso senza tralasciare niente di importante, fermandosi a parlare con le persone che incontra lungo la strada, nelle piccole biblioteche di paese, nelle località che il turista frettoloso non vedrà che dal finestrino del pullman. Per questo motivo il libro è utile al viaggiatore che vuole comprendere lo spirito della carretera, il significato che questo percorso ha ed ha avuto per il paese ed in particolare per la Patagonia cilena. Non mancano indicazioni precise sulla storia, molto travagliata, della strada, costruita con uno sforzo enorme e non senza un tributo in vite umane, disboscando una lunga striscia di territorio, facendo il fondo stradale, riuscendo a superare dislivelli notevoli. Un'opera grandiosa, che ancor oggi è (colpevolmente) intitolata a Pinochet, poiché se è vero che fu il dittatore a volerla, in parte per potersi fregiare di una realizzazione ambiziosa ed in altri tempi impensabile, in parte per completare il suo disegno di unione del paese (che comprendeva anche il disconoscimento delle diverse origini e tradizioni delle popolazioni indigene), è anche vero che le condizioni in cui operarono coloro che materialmente la realizzarono meriterebbero maggiormente un riconoscimento nazionale.



Caretello della Carretera Austral (foto Alberto Alerigi)


Piuttosto divertente la lettura delle piccole disavventure vissute dall'autore lungo il cammino e molto interessanti le storie relative all'insediamento sul territorio di grandi aziende alle quali lo stato ha svenduto, a partire dalla fine del XIX e per tutto il XX secolo, una gran parte del territorio del sud. Queste imprese posseggono ora boschi e montagne e laghi, mentre il diritto di sfruttamento delle acque dei fiumi è stato concesso ad alcune multinazionali dell'energia che sarebbero intenzionate a costruire delle dighe, avversate dalle popolazioni locali in quanto distruggerebbero zone incontaminate (ed anche la seppur modesta industria turistica). Per questo motivo e per difendere il territorio rimasto integro il miliardario americano Tompkins, già proprietario della North Face, aveva acquistato nel tempo molti ettari di terra, soprattutto a ridosso delle Ande (molti nella zona di Chaitén), creando una sorta di riserva integrale, anche se di proprietà privata. 




Ora, dopo la sua morte, avvenuta nel 2015, la vedova ha ceduto allo stato questa proprietà.
Mentre la carretera fu terminata nel 1996, esattamente vent'anni dopo l'inizio ufficiale dei lavori, l'ultimo tratto di 100 chilometri, fino a Villa O'Higgins, fu aperto solo nel 2000. Inizialmente la strada era tutta in ripio, ma si sta procedendo all'asfaltatura ed ora (2017) si è arrivati a Villa Cerro Castillo. Resta comunque il fatto che in alcuni tratti la strada passa accanto a fiumi (ad esempio il mitico Rio Baker) che, se particolarmente carichi d'acqua, impediscono il passaggio, che all'inizio da Puerto Montt a Chaitén occorre servirsi di tre traghetti, che nell'ultimo tratto, si deve passare il Rio Bravo, sempre su traghetto, e che ancora molti tratti presentano non solo un fondo in ripio ma anche un fondo a dir poco irregolare, fatto che scoraggia i più a percorrere la strada con le auto.
Il libro si conclude, come detto, con l'autore che, in piena solitudine, davanti allo spettacolo del lago O'Higgins, si dichiara disposto a passare l'inverno laggiù, dove ha ritrovato una dimensione umana accettabile ed è rientrato in possesso del proprio tempo, di fronte ed a confronto con una natura ancora incontaminata ma non per questo necessariamente ostile.




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