Translate

giovedì 30 agosto 2018

Agatha Christie. Viaggiare è il mio peccato



Un blog che tratta di viaggi e culture e che ha un occhio particolare per il Medio Oriente non può ignorare questo bel libro di Agatha Christie, che descrive i numerosi viaggi a seguito del marito Max Mallowan, noto archeologo, nel corso delle campagne di scavo sui Tell siriani al confine con l'Iraq. 
Agatha Miller, divorziata dal primo marito, il britannico Archibal Christie, colonnello della Royal Flying Corps, di cui mantenne il cognome, aveva incontrato Max Mallowan, di quattordici anni più giovane, sugli scavi di Ur, dove, impenitente viaggiatrice, si era recata da sola. Dopo una corte serrata Max, ammirato dall'intelligenza, dalla positività del carattere di Agatha e dal suo spirito di adattamento, ottenne l'assenso al matrimonio e, all'età di quarant'anni lei, ormai nota scrittrice, divenne lady Mallowan. Era il 1930.
Attirata dalla vita avventurosa che le veniva offerta dalle numerose campagne di scavo che il marito conduceva in Medio Oriente Agatha decise di seguirlo, adattandosi a tutte le situazioni, anche le più severe ed imprevedibili, e suscitando l'ammirazione dei collaboratori dell'archeologo. La sua presenza, inoltre, rendeva lo stesso abitare in quelle zone disagiate un po' più normale e comodo anche per gli altri membri della spedizione. Max ed Agatha si fecero addirittura costruire una casa a Chagar Bazar, dove scavarono per qualche anno e lì riuscirono a ricreare un po' dell'ambiente inglese ed a concedersi qualche piccolo comfort. Lei, seguita dalla sua fedele macchina da scrivere, continuò ad inventare le storie che l'avevano resa celebre, e Poirot continuò a vivere, per la soddisfazione dei suoi, ormai numerosissimi, fans. 
In questo piccolo libro, per lei inconsueto, tradotto purtroppo piuttosto male, Agatha Christie racconta nel dettaglio la vita in Siria, le difficoltà quotidiane, i successi negli scavi e, con grande ironia, gli episodi più significativi di una vita che metteva i membri della spedizione archeologica continuamente a confronto con le popolazioni locali.
Il periodo in cui si svolge il racconto, scritto, tra l'altro, parecchi anni più tardi, per soddisfare la curiosità dei numerosi amici e conoscenti che le chiedevano continuamente di quell'esperienza, è quello compreso tra gli scavi a Chagar Bazar e quelli, molto proficui, a Tell Brak, per i quali Max Mallowan divenne molto noto, non solo nell'ambiente scientifico. Gli scavi, finanziati inizialmente dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Londra, sono continuati poi per molto tempo, in successive campagne, fino al 2011. 
Il libro affascina per molti motivi, da un lato, certamente, per la narrazione in sé, dei viaggi, dall'altro per la sorprendente capacità dei coniugi Mallowan e, un po' meno, dei loro collaboratori inglesi, di ricreare anche in quei luoghi così difficili da vivere, per un occidentale, una sorta di "isola" inglese, con i domestici, il tè, che si sforzano di far servire correttamente, le golosità, che acquistano ad Aleppo e trasportano oltre Deir.er-Zour, i piccoli ricevimenti e le discussioni serali. 
Un racconto da non perdere. 


⇒(click) Il Libro: Agatha Christie, Viaggiare è il mio peccato (I Ed. William Collins, Sons 1946; Mondadori, Milano, 2014)

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti ed osservazioni sono graditi