Golfo di Trieste (foto Daniela Durissini) |
George Gray
Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con le vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l'amore mi si offrì ma io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio
una barca che anela al mare eppure lo teme.
Edgard Lee Masters, Antologia di Spoon River
Il 23 agosto del 1868 nasceva a Garnett, nel Kansas, Edgard Lee Masters, scrittore, poeta e avvocato. Pubblicò nel 1916, in volume, la raccolta delle sue poesie, già uscite sul Reddy's Mirror di St. Louis nei due anni precedenti. In italia la sua opera fu scoperta da Cesare Pavese nel 1930 e fu tradotta da Fernanda Pivano e pubblicata da Einaudi nel 1943.
Le poesie, strutturate in forma di epitaffio, sono ispirate alla vita dei defunti che riposano nel cimitero dell'immaginario paese di Spoon River e, tutte insieme, restituiscono un'immagine verosimile e disincantata della società e della vita in un qualsiasi paese americano dell'epoca.
Una delle fonti a cui si rivolse l'autore per comporre la sua opera fu l'Antologia palatina, raccolta di epigrammi ed epitaffi greci (I sec. a.C. - IX sec. d.C.).
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