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mercoledì 22 agosto 2018

I fiumi profondi di Arguedas /J.M. Arguedas, Los rios profundos

Parco Nazionale Torri del Paine
Cile. Parco Nazionale Torri del Paine. Salto grande (foto Daniela Durissini)

José Maria Arguedas è stato uno scrittore ed antropologo peruviano. Nato ad Andahuaylas nel 1911, morì suicida a Lima nel 1969, travolto dal pessimismo che ormai nutriva per la situazione della cultura nel suo paese.
Uno dei suoi romanzi migliori è senz'altro Los rios profundos, del 1958 (tradotto in italiano per Einaudi da U. Bonetti e pubblicato nei Tascabili nel 1997).
L'opera, in parte autobiografica, racconta del giovane Ernesto, rimasto orfano da piccolissimo, costretto a seguire un padre avvocato, distratto, nelle continue peregrinazioni da una località all'altra del paese. Non riuscendo a trovare un punto valido di riferimento nella figura paterna Ernesto si lega ai domestici indios, dai quali apprende le lingua quechua, imparando ad amarne la cultura millenaria che, in tutte le sue manifestazioni, dalle credenze, alla musica, alla poesia, lo aiuterà a superare il lungo periodo di internato in un collegio gestito da religiosi.  
Attraverso gli occhi di questo ragazzino Arguedas racconta la complessa e confliggente realtà degli indios peruviani, a contatto con una società che li ha confinati ai margini e che non comprende la loro preziosa eredità culturale. E mentre Ernesto si rifugia proprio in quella cultura il lettore viene trasportato in un mondo magico, in cui l'acqua dei fiumi profondi ed impetuosi che danno il nome al romanzo ha un potere catartico e rappresenta il tramite tra la realtà e ciò che l'uomo riesce soltanto a percepire e che è parte integrante della natura, della quale egli rappresenta uno degli aspetti ed alla quale è sempre soggetto.
Anche la musica riveste una funzione analoga ed ha il potere di trasportare con sé lontano i pensieri, valicando la cordigliera andina, e qualsiasi ostacolo che l'uomo non può superare. 
Il libro è magnifico e, più che un racconto, è un insieme di sensazioni forti, spesso rese nella lingua quechua, che influenzò molto soprattutto le prime opere di Arguedas. La lettura in lingua originale regala un'esperienza straordinaria che, proprio perché qui è così importante il legame con la cultura degli indios peruviani, nessuna traduzione, seppur ottima, potrà restituire. 


Il libro è reperibile anche in versione ebook su Amazon

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