La
chiesa di Sant'Apollinare, a Trento, sita nell'attuale borgo di
Piedicastello, è sorta alla base del Doss di Trento (anticamente
indicato come Verruca), al di là dell'Adige, fuori le mura.
L'edificio
attuale risale al XIV secolo e nella sua costruzione sono stati
reimpiegati, come d'uso all'epoca, diversi materiali esistenti
precedentemente sul posto, dove gli scavi archeologici hanno potuto
accertare una presenza antropica quasi costante fin dalla preistoria.
Uno
studio effettuato proprio sui materiali lapidei ha potuto accertare
che questi, inizialmente adoperati nella costruzione di un muro
tardoantico, ai piedi del colle, vennero poi impiegati nel momento in
cui venne eretta la chiesa. Sulla cima fortificata del colle, nel
secolo VI, si trovava una chiesa di notevoli dimensioni, accanto alla
quale vi era un cimitero.
Gli
abitanti di Trento, ormai disposta sulla riva opposta dell'Adige che
allora, e fino alla rettifica del suo corso avvenuta nel 1856,
formava un'ansa che proteggeva la piana, dove correva la via Claudia
Augusta, vi si rifugiavano, in caso di pericolo, nel periodo delle
invasioni barbariche, come si apprende da una lettera di Cassiodoro
che invitava la popolazione a proteggersi entro le mura, considerate
inattaccabili.
Francesco Ranzi. Pianta di Trento (1826) |
Per
quanto concerne la chiesa di Sant'Apollinare i recenti scavi hanno
accertato un uso del sito antecedente la sua costruzione,
indicativamente dal VI-VII secolo, periodo al quale risalgono i resti
di due edifici addossati al muro tardoantico, uno dei quali distrutto
da un incendio, del quale sono evidenti le tracce, all'interno del
quale è stato rinvenuto un pozzo, e la cui destinazione d'uso è
ancora dubbia, benché sia stata avanzata l'ipotesi che si trattasse
di un battistero. L'altro edificio è una chiesa a navata unica,
dotata di abside semicircolare, all'esterno della quale sono stati
messi in luce i resti di un'area cimiteriale.
Successivamente
l'area è stata interessata da numerose modifiche e la chiesa ha
subito rimaneggiamenti, probabilmente nel corso dei secoli X-XI. Nel
corso del XIII secolo è stato costruito (1242) accanto alla chiesa
il monastero dei benedettini. La chiesa abbaziale d'impianto
romanico, all'inizio del secolo successivo, è stata ricostruita,
conservandone però il campanile: il nuovo impianto trecentesco
permane tuttora, nonostante le ulteriori ristrutturazioni subite.
La
documentazione dell'epoca consente di identificare alcuni degli
artefici della ristrutturazione in Giovanni da Como (muratore),
Bonaventura da Trento (carpentiere) e Nicolò da Padova, pittore di
scuola giottesca.
A
quest'ultimo si deve con ogni probabilità la Madonna di
Piedicastello, affresco realizzato in un'edicola addossata al
campanile e poi, per evitare danneggiamenti, staccato e posto
all'interno dell'edificio, mentre gli affreschi che decorano le
pareti interne e che sono stati portati alla luce grazie a recenti
restauri sono attribuibili senz'altro a mani diverse e più tarde.
Chiesa di Sant'Apollinare. Affreschi (foto Daniela Durissini) |