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giovedì 11 maggio 2017

Trieste e il suo territorio in alcune mappe dei secoli XVI e XVII (p. II)


Mappa del territorio triestino

Tra le tre mappe dei secoli XVI e XVII conservate presso l'Archivio Diplomatico della Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste, vi è una rappresentazione del territorio triestino molto particolare ed interessante.
La mappa restituisce una visione singolare della parte dell'altipiano carsico che va dai monti interni al costone ed al mare, curiosamente raffigurato allo stesso livello dei colli che delimitano verso sud la parte pianeggiante, in un tentativo di resa della reale prospettiva che si ha dalle cime dalle elevazioni retrostanti.
Partendo dal paese di Prosecco si notano la chiesa al centro dell'abitato, la piccola chiesa di Santa Maria della Salvia, che sappiamo edificata nel XV secolo, ed il borgo di Contovello con la chiesa. Non appare invece il castello di Moncolano, all'epoca già in rovina. 


Prosecco, Contovello, Santa Maria della Salvia

Sul vicino colle di San Primo mal si distingue la chiesetta dedicata al santo. Molto interessante la strada principale, che appariva con chiarezza anche nella mappa precedente, lungo la quale sono qui evidenziate le pietre miliari. 


Pietre miliari lungo la strada del Carso

Questa strada infatti, esistente da secoli, ampliata e resa più facilmente percorribile, fu la romana Gemina, e costituiva la principale via d'accesso alla città di Trieste. Lungo la stessa si nota la colonna con la croce dalla quale deriva il nome dell'attiguo abitato. Il paese di Santa Croce, con la chiesa, appare discosto dalla strada. 


Santa Croce

Poco oltre vengono segnate due strade secondarie che, da una parte e dall'altra di quella principale, aggirano l'abitato successivo, di Obresina (Aurisina), dove sono segnate le cave di marmo, già note e sfruttate in epoca romana. 


Aurisina

Poco dopo l'abitato le due strade secondarie si ricongiungono a quella principale che prosegue verso Sistiana, dove una diramazione scende verso il mare.
Questa mappa, tracciata come le altre per chiarire e fissare quali fossero i confini tra il territorio triestino e quello di Duino, rivela alcuni particolari interessanti della zona, benché la resa degli stessi dipenda evidentemente dalla capacità e dalla sensibilità di chi l'ha tracciata. Tuttavia appaiono importanti qui alcuni elementi che in qualche modo segnano e caratterizzano il territorio come le chiese, sempre riportate con un campanile svettante, le pietre miliari che ancora esistevano lungo la strada principale e che qui vengono enfatizzate, caratterizzandola e determinandone l'importanza, benché già l'ampiezza della carreggiata rendesse evidente l'essenzialità di quella via di comunicazione. Interessante anche l'enfatizzazione dello sbocco a mare di Sistiana, che non viene segnata come abitato, dove passava il confine del territorio triestino. 


Sistiana e confine territoriale

Qui una diramazione della strada scende verso la riva del mare (proprio in mezzo alla baia passava il confine territoriale) e sul margine della mappa, dove la strada principale si interrompe, è riportata la colonna che segnava il limite della giurisdizione triestina.


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