Mappa del territorio triestino |
Tra
le tre mappe dei secoli XVI e XVII conservate presso l'Archivio
Diplomatico della Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste, vi è
una rappresentazione del territorio triestino molto particolare ed
interessante.
La
mappa restituisce una visione singolare della parte dell'altipiano
carsico che va dai monti interni al costone ed al mare, curiosamente
raffigurato allo stesso livello dei colli che delimitano verso sud la
parte pianeggiante, in un tentativo di resa della reale prospettiva
che si ha dalle cime dalle elevazioni retrostanti.
Partendo
dal paese di Prosecco si notano la chiesa al centro dell'abitato, la
piccola chiesa di Santa Maria della Salvia, che sappiamo edificata
nel XV secolo, ed il borgo di Contovello con la chiesa. Non appare
invece il castello di Moncolano, all'epoca già in rovina.
Prosecco, Contovello, Santa Maria della Salvia |
Sul vicino
colle di San Primo mal si distingue la chiesetta dedicata al santo.
Molto interessante la strada principale, che appariva con chiarezza
anche nella mappa precedente, lungo la quale sono qui evidenziate le
pietre miliari.
Pietre miliari lungo la strada del Carso |
Questa strada infatti, esistente da secoli, ampliata
e resa più facilmente percorribile, fu la romana Gemina, e
costituiva la principale via d'accesso alla città di Trieste. Lungo
la stessa si nota la colonna con la croce dalla quale deriva il nome
dell'attiguo abitato. Il paese di Santa Croce, con la chiesa, appare
discosto dalla strada.
Santa Croce |
Poco oltre vengono segnate due strade
secondarie che, da una parte e dall'altra di quella principale,
aggirano l'abitato successivo, di Obresina (Aurisina), dove sono
segnate le cave di marmo, già note e sfruttate in epoca romana.
Aurisina |
Poco
dopo l'abitato le due strade secondarie si ricongiungono a quella
principale che prosegue verso Sistiana, dove una diramazione scende
verso il mare.
Questa
mappa, tracciata come le altre per chiarire e fissare quali fossero i
confini tra il territorio triestino e quello di Duino, rivela alcuni
particolari interessanti della zona, benché la resa degli stessi
dipenda evidentemente dalla capacità e dalla sensibilità di chi
l'ha tracciata. Tuttavia appaiono importanti qui alcuni elementi che
in qualche modo segnano e caratterizzano il territorio come le
chiese, sempre riportate con un campanile svettante, le pietre
miliari che ancora esistevano lungo la strada principale e che qui
vengono enfatizzate, caratterizzandola e determinandone l'importanza,
benché già l'ampiezza della carreggiata rendesse evidente
l'essenzialità di quella via di comunicazione. Interessante anche
l'enfatizzazione dello sbocco a mare di Sistiana, che non viene
segnata come abitato, dove passava il confine del territorio
triestino.
Sistiana e confine territoriale |
Qui una diramazione della strada scende verso la riva del
mare (proprio in mezzo alla baia passava il confine territoriale) e
sul margine della mappa, dove la strada principale si interrompe, è
riportata la colonna che segnava il limite della giurisdizione
triestina.
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