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lunedì 15 maggio 2017

La strada romana da Emona a Viminacium (p. I – Emona- Cibalae)




Emona. Fortezza militare romana (Matevž Paternoster, dokumentacija Muzeja in galerij mesta Ljubljane)


La parte meno conosciuta ma non meno importante dell'antica strada romana che da Aquileia raggiungeva la Valle del Vipacco e si inerpicava al passo Ad Pirum per giungere ad Emona (Lubiana, Slovenia), era quella che da lì proseguiva fino alla fortezza di Viminacium, oggi Kostolac (Serbia).
Percorso più antico di quello romano, ed una delle possibili vie percorse dagli Argonauti, 




J.V. Valvasor. Die Ehre deß Herzogthums Crain (1689). Gli Argonauti costruiscono Emona

è riportato sulla Tabula Peutingeriana, con tutti i centri più importanti che si trovano lungo la strada che, come d'uso, i romani ampliarono e resero più facilmente percorribile, costruendo le necessarie infrastrutture.




Emona nella Tabula Peutingeriana con la partenza della strada verso i Balcani


Emona, o Aemona Iulia, fu fondata dai romani sul luogo, accanto ad un fiume, in cui già sorgeva un abitato celtico e già all'inizio del I secolo, a seguito della rivolta dalmato-pannonica del 6-9 d.C., divenne fortezza legionaria permanente. La costruzione aveva notevoli dimensioni: il perimetro delle mura, alte dai 6 agli 8 metri, era di 540x430 metri di lato. 




Resti di mura romane a Lubiana



La fortezza era dotata di quattro porte e di diverse torri. Era tuttavia anche centro commerciale, in quanto si trovava lungo la via dell'Ambra, antica e frequentatissima strada che collegava il nord ed il centro Europa con l'area mediterranea. Di notevole importanza anche la via d'acqua costituita dal fiume. Subì diverse distruzioni nel corso dei secoli in cui si trovò al centro di cruente battaglie, una delle quali vide trionfare Teodosio su Magno Massimo (battaglia della Sava 388). Fu distrutta dagli Unni di Attila che proseguirono poi diretti in Italia (452).




Schema della fortezza di Lubiana con le strade che vi arrivavano



Da Emona la strada scendeva verso la penisola Balcanica, passando per Praetorium Latobicorum (Trebnje, Slovenia), Neviodunum (Dronovo, Slovenia), arrivava a Siscia (Sisak, Croazia), a Servitium (Stara Gradiška, Croazia), Marsonia (Slavonski Brod, Croazia) Cibalae (Vinkovci, Croazia), Sirmium (Sremska Mitrovica, Serbia), Taurunum (Zemun, Serbia), Singidunum (Beograd, Serbia), per finire a Viminacium (Kostolac).
Lungo la strada le pietre miliari indicavano allora il cammino e la distanza tra le città principali ed oggi forniscono utili notizie sul periodo di realizzazione del tracciato. Presso Velika Vas, vicino a Krško (Slovenia), è stata rinvenuta una di queste pietre, alta 2,33 metri, eretta al tempo di Marco Aurelio e Lucio Vero, nel 161.
Siscia (Sisak) fu una delle più importanti città romane dell'area. 




Scavi archeologici a Siscia (Croazia)


Nel IV secolo a.C. era un insediamento celtico (Segestica), che i romani tentarono più volte di conquistare fino a quando, nel 35 a.C. Ottaviano, divenuto più tardi imperatore, riuscì a prenderla, dopo un assedio di un mese, ed a stabilirvi un campo militare. Data la posizione favorevole, l'insediamento romano crebbe ben presto, essendo strategico per tutte le operazioni militari in Pannonia. Sotto Vespasiano divenne una colonia dotata di un porto fluviale di una certa importanza e fu dotata di diversi edifici pubblici di rilievo, come il teatro, l'anfiteatro e le terme. Sotto Diocleziano, allorché la Pannonia fu divisa in quattro parti (297 d.C.) Siscia divenne la capitale della provincia della Pannonia Savia, con una popolazione di 40.000 abitanti ed una notevole comunità cristiana. Decadde a seguito della disintegrazione dell'impero romano.
Più a sud, tra Marsonia e Sirmium, la strada si divideva in due tronconi, uno dei quali passava per Cibalae, città natale di due imperatori romani: Valentiniano I e Valente. La città fu anche teatro di una famosa battaglia, combattuta nell'ottobre del 316 tra gli eserciti degli imperatori Costantino e Licinio, nella quale morirono 20.000 soldati e Licinio venne sconfitto e fuggì, rifugiandosi a Sirmium.



Licinio e Costantino si affrontarono a Cibalae

Di notevole importanza le numerose ceramiche rinvenute sul posto ed ora conservate nel museo di Vinkovci.

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