San Gimignano (foto Daniela Durissini) |
Ed eccoci di nuovo in viaggio, questa volta in auto e verso Roma. Superati i capannoni industriali testimoni ormai muti di quella che fu la ricchezza del Nord-Est, si viaggia su un'autostrada intasata di camion che costringono ad occupare costantemente la corsia di sorpasso. Dopo Bologna si inizia la traversata dell'Appennino, oggi innevato. Una spruzzata di neve dà al paesaggio un tocco magico e noi lo abbiamo goduto appieno poiché, invece di imboccare la Variante di valico, ce ne siamo andati, praticamente soli, per il vecchio tracciato. Niente file, niente camion, la vecchia area di servizio di Pian del Voglio, ha visto tempi migliori. Una volta ci si fermava esausti, ma consci che si era alla discesa verso Firenze, dove i mezzi pesanti che avevano rallentato la corsa in salita, si sarebbero lanciati in una folle corsa, senza toccare i freni, fino al piano. Oggi non c'è nessuno e scivoliamo lentamente fino all'incrocio con la Variante ed al traffico, di nuovo intenso. Ben presto però si esce dall'autostrada ed anche dal raccordo per Siena e si raggiungono le amene colline che, con un dolce saliscendi, conducono a San Gimignano.
San Gimignano con i colli (foto Daniela Durissini) |
L'abitato, oggi come un tempo, si vede da lontano ed è estremamente scenografico. Le torri, che nel medioevo simboleggiavano il potere economico e politico delle principali famiglie, parzialmente abbattute dal trascorrere del tempo e ricostruite alla fine del XIX secolo, si stagliano in un paesaggio già di per sé magnifico.
Ci siamo fermati all'hotel Villa Belvedere, appena fuori dal centro, dotato di un comodo parcheggio e, finalmente, abbiamo camminato. Il centro é infatti raggiungibile a piedi in una decina di minuti.
San Gimignano è in effetti uno dei pochi centri che hanno conservato un tracciato urbano autenticamente medievale. Camminare lungo le strade, opportunamente prive di auto, riporta indietro nel tempo.
San Gimignano. Alzando lo sguardo (foto Daniela Durissini) |
Il palazzo comunale, costruito negli anni venti del 1300, è affiancato dalla cosiddetta Torre Grossa e dalla loggia del Comune. A lato la Collegiata di Santa Maria Assunta, il cui impianto, risalente al secolo X, fu più volte modificato, con l'intento di ampliare la chiesa e, nella prima metà del XIII secolo, la vecchia abside venne sostituita dalla facciata, rivolta così verso la Via Francigena. Sì perché i pellegrini che si recavano a Roma lungo questo popolare tracciato, che partiva d'oltralpe, passavano proprio per San Gimignano, località conosciuta, dove trovavano ospitalità ed avevano la possibilità di vedere le magnifiche opere d'arte di cui il comune s'andava dotando.
La chiesa è affrescata splendidamente e presenta cicli pittorici completi e assai ben conservati, su tutte le pareti. Vi hanno lavorato artisti come Benozzo Gozzoli, Bartolo di Fredi e Taddeo di Bartolo.
San Gimignano. Facciata della Collegiata (foto Daniela Durissini) |
Oggi come un tempo la Via Francigena attrae camminatori e pellegrini che la percorrono numerosi e che qui, come allora, trovano la possibilità di una piacevole sosta.
San Gimignano. Cisterna (foto Daniela Durissini) |
Proseguendo lungo la strada principale si giunge alla piazza della Cisterna, l'antico pozzo che garantiva una riserva d'acqua alla popolazione, anche se, seguendo le indicazioni ed essendo disposti a scendere per un lungo tratto (per poi risalire) si giunge alle fonti medievali, poste fuori le mura, dove un tempo veniva captata l'acqua corrente.
San Gimignano. Fonti medievali (foto Daniela Durissini) |
Risalendo si arriva alla chiesa di Sant'Agostino, un gioiello, del tutto inaspettato. Edificata alla fine del XIII secolo, contiene opere di Bartolo di Fredi, Benozzo Gozzoli, Andrea della Robbia, Piero del Pollaiolo, Lippo Memmi, Ridolfo del Ghirlandaio.
San Gimignano. Chiesa di Sant'Agostino (foto Daniela Durissini) |
Usciti dalla chiesa si ammirano ancora gli scorci inediti sulle torri e sul centro storico tra un'aggrovigliarsi di tetti, di guglie, di balconcini, che rappresentano la vera bellezza del luogo.
San Gimignano. Al calar della sera (foto Daniela Durissini) |
Per ristorarsi infine, in questa serata freddissima, una sosta all'enoteca La Vecchia Nicchia, dove si possono assaporare i veri piatti toscani, confezionati con prodotti delle fattorie dei dintorni, molti dei quali biologici, accompagnati da un ottimo calice di vino, immersi in un'atmosfera calda ed accogliente e spendendo il giusto.
San Gimignano. La Vecchia Nicchia |