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venerdì 24 novembre 2017

Giordania - Petra


Petra. Tomba di Sesto Fiorentino (foto C. Nicotra)

Petra, la capitale dell'antico regno nabateo, città misteriosa e nascosta tra le montagne della Giordania meridionale, non lontana da Aqaba, golfo dal quale partivano le lunghe carovane che trasportavano merci preziose verso il Mediterraneo e dove arrivavano i mercanti che si erano spinti tra le sabbie della penisola arabica. La città fu centro nevralgico per i traffici della regione fino alla conquista romana, quando l'asse dei commerci, specialmente dopo la caduta di Palmira, si spostò man mano verso la parte più occidentale del paese, ed alle vie di terra si preferirono quelle marittime, ritenute più veloci e sicure. Dall'VIII secolo venne praticamente abbandonata. Nel 1812 l'esploratore svizzero Johann Burckhardt si spinse nella stretta gola d'accesso alla città e ne rivelò al mondo la straordinaria bellezza.


Petra ingresso Siq
Petra. Siq (foto C. Nicotra)

Il sito è uno dei più visitati della Giordania. Ogni giorno centinaia di turisti vi accedono, provenienti anche da Israele e dall'Egitto, compiendo un'escursione in giornata, ma Petra merita molto di più. Solo una permanenza di alcuni giorni consente di esplorare il sito in modo soddisfacente, considerando che non solo l'antica città ma anche gli immediati dintorni, che dal 1993 fanno parte di un parco nazionale archeologico, meritano una visita.
La zona è abitata da tribù beduine che non l'hanno mai abbandonata e la frequentano da secoli.


Petra ragazzo beduino teatro
Petra. Ragazzo beduino (foto C. Nicotra)

Entrando nel sito, ancor prima di superare il Siq, la gola d'accesso, e poi lungo la stessa, si nota il sistema di irrigazione che portava l'acqua nella città, attraverso condutture, in parte scavante nella roccia, ed in parte realizzate in terracotta. Le acque venivano raccolte da una vasta rete idrica, costituita da torrenti ed invasi, alimentata dalle piogge, che si abbattevano spcialmente sulle vicine montagne e che spesso assumevano caratteri alluvionali. Veniva poi conservata in cisterne sotterranee e ridistribuita attraverso l'acquedotto.


Petra Wadi
Petra. Wadi all'ingresso del Siq (foto C. Nicotra)
Ancora nel XIX secolo all'ingresso del Siq si trovava un arco monumentale di epoca nabatea, oggi distrutto, mentre una diga era destinata a contenere le acque del Wadi Musa. Le piogge improvvise sono ancor oggi molto pericolose poiché, anche se non sono localizzate sulla città, ma ben più a monte, possono riempire in breve i wadi ed assumere una forza travolgente.


Petra torrente
Petra. Solco torrentizio (foto C. Nicotra)
Allo sbocco del Siq ci si trova davanti il Tesoro, il monumento più celebre di Petra, la cui facciata ellenistica, di grandi proporzioni, occupa interamente la scena. Molto più avanti, quando la valle si apre, e si sono superate le tombe sulla destra, un ripido sentiero conduce in alto, proprio di fronte a questo magnifico palazzo.


Petra Tesoro
Petra. Tesoro (foto C. Nicotra)
Dal Tesoro la strada conduce verso la piana, ai lati della quale si vedono numerose facciate monumentali scavate nella roccia. Sulla sinistra si stacca il sentiero che conduce all'altura del sacrificio o al-Madbah, sulla cui cima i Nabatei ricavarono un altare, destinato, appunto, ai sacrifici di animali, il cui sangue veniva fatto defluire in canali di scolo ancor oggi, in parte, visibili.

Petra. Altura del Sacrifico
Petra. Altura del Sacrificio (foto C. Nicotra)
Scendendo per il ripidissimo versante opposto ci si trova di fronte ad una tomba la cui decorazione esterna è sottolineata dalla magnifica colorazione della roccia. Nuovamente nella piana si giunge al teatro, costruito dai Nabatei ed ampliato dopo la conquista romana. Poteva contenere 8000 spettatori. La cavea era scavata nella roccia mentre la scena era stata costruita. Come molti altri edifici della città venne danneggiato gravemente da un terremoto nel 363.


Petra Teatro
Petra. Teatro (foto C. Nicotra)
Sul lato opposto della piana, nelle pareti dello jebel al-Khubtha, si possono ammirare le magnifiche tombe reali, una delle quali, in epoca cristiana, venne trasformata in chiesa.

Petra. Tombe reali
Petra. Tombe reali (foto C. Nicotra)
Si arriva così al cuore della città, dove si incontrano la strada colonnata, la porta di Traiano ed il grande tempio. La strada, fu realizzata in epoca romana, su un'antica strada nabatea,. Lungo la stessa si trovavano una fontana monumentale, che raccoglieva le acque provenienti dalle condutture del Siq, ed il palazzo reale, di cui rimangono poche tracce. La porta di Traiano divideva la città commerciale dall'area destinata al culto. Il tempio, costruito dai nabatei, ma utilizzato anche successivamente, presenta propilei porticati dai quali si accede al cortile sacro e, successivamente, al recinto sacro.

Petra Porta di Traiano
Petra. Porta di Traiano (foto C. Nicotra)
Non resta che salire al cosiddetto monastero, lungo un sentiero erto che raggiunge le alture sopra i musei, dalla cima delle quali, tra l'altro, si gode di un panorama stupefacente sia sul sito che sui monti intorno. L'edificio, scavato nella roccia, è imponente. Fu costruito dai Nabatei tra il II ed il I secolo a.C., come tomba del re Obodas I, morto nell'85. Venne utilizzato anche in seguito, probabilmente come edificio di culto, fino all'epoca bizantina.


Petra monastero
Petra. Monastero (foto C. Nicotra)

La piccola Petra 



Petra Piccola Petra
Lungo la strada che conduce alla Piccola Petra (foto C. Nicotra)

Di notevole interesse è la visita alla cosiddetta Piccola Petra, un sito archeologico a soli 14 chilometri da quello principale. I nabatei avevano organizzato questo luogo per far sostare le carovane che avevano attraversato i deserti arabici e che erano dirette verso il Mediterraneo.



Piccola Petra
Piccola Petra (foto C. Nicotra)




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