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domenica 12 novembre 2017

Tenerife. Da Santa Cruz a San Miguel de Abona

Tenerife. Il Teide (foto Daniela Durissini)
Oggi, con le strade del centro di Santa Cruz tutte chiuse per la maratona, siamo partiti dall'albergo, al limite dell'area interdetta, finalmente con scarso traffico. Del resto ormai conosciamo la strada ed anche l'autopista risulta più abbordabile. Tra le varie strade che conducono al Teide abbiamo deciso di percorrere quella che sale da La Orotava, consigliata da più parti per i panorami che si godono dai vari miradores lungo la via. In effetti le aspettative non sono state tradite. La strada, che si inerpica dal mare fino ad oltre i 2000 metri di quota, consente di apprezzare la costa di Puerto de la Cruz e la valle di Orotava, e corre, fin quasi all'ingresso nel Parco Nazionale del Teide, in una zona boscata. Tra le diverse essenze spicca qui la presenza del pino delle Canarie, pianta endemica ed antichissima, resistente ai venti che soffiano impetuosi sull'isola, ed adattatasi al suolo vulcanico. Il legno del pino, assai resistente al fuoco, viene usato nella fabbricazione dei tetti e per la realizzazione di pavimenti, estremamente duraturi nel tempo.

Tenerife. Margherita di pietra con  rami di pino canario (foto Daniela Durissini)
Una prima sosta consente di ammirare il panorama verso la vallata ed il mare, mentre poco dopo, ci si ferma nuovamente per osservare una formazione lavica molto interessante, la margherita di pietra, risultato di un processo particolare di solidificazione della lava, illustrato da una tabella esplicativa. 


Tenerife. Panorama verso la valle di Orotava (foto Daniela Durissini)
La strada nel complesso non è troppo lunga ma si va piuttosto piano sia per ammirare i panorami sia per il traffico in senso contrario al quale occorre prestare attenzione. Ad un tratto il bosco ha termine e ci si trova a El Portillo. 

Tenerife. El Portillo. Centro visite (foto Daniela Durissini)
Dapprima, all'incrocio della strada che sale da La Laguna, c'è un ristorante con vendita di souvenir e di prodotti canari, poi, poco più avanti, la casa del parco. Qui forniscono una mappa dettagliata dei sentieri (tutti segnalati e ben percorribili), e si può visitare la piccola mostra che introduce al parco, 

Tenerife. Centro visite El Portillio (foto Daniela Durissini)
nonché il giardino botanico che, raccogliendo le piante, molte delle quali endemiche, che crescono sul suolo vulcanico a queste quote, ha ben poco l'aspetto di un giardino, per come in genere lo si concepisce. Comunque una camminata lungo il piccolo e breve sentiero (in parte adatto anche a persone disabili) che si snoda a lato del punto informativo risulta parecchio interessante. 

Tenerife. Centro visite El Portillio. Giardino botanico (foto Daniela Durissini)
Se poi si imbocca il sentiero ampio e ben delimitato che punta verso il Teide, si arriva ad un mirador da cui si abbraccia tutta la montagna. Finalmente la cima che ci è apparsa, con la sua punta rettangolare già dal bosco, e che  in genere, accompagna molte delle giornate passate sull'isola, poiché si vede da quasi tutte le parti, ci è apparsa in tutta la sua maestosità. La tabella esplicativa ci ha ricordato che, fino al XVII secolo si credeva che il Teide fosse la montagna più alta del mondo. Un tempo sembra avesse 5000 metri, corrosi poi a causa delle eruzioni successive e degli agenti atmosferici. Oggi, con i suoi 3718 metri, è la più alta vetta di Spagna Senz'altro è una delle più spettacolari. Peccato la funivia, della quale abbiamo tutta l'intenzione di usufruire, dato  che ormai c'è, che deturpa non poco la purezza dei ripidissimi fianchi. 

Tenerife. Il Teide
Dal Portillo in poi il paesaggio è magnifico ed insieme, pauroso. Le potenti colate laviche, le rocce contorte, le terre vulcaniche di vari colori invitano a sostare di continuo però le piazzole sono poche e quasi sempre occupate. Alla funivia i parcheggi non sono sufficienti così come nei luoghi più belli e più ambiti, come le Roques de Garcia o Las Minas de San José. Noi abbiamo proseguito perché abbiamo in programma almeno una giornata da passare nel parco. La discesa verso la costa sud è molto più lunga di quanto avessimo immaginato. Siamo arrivati a San Miguel de Abona ed all'albergo prenotato a Los Abrigos che il termometro della macchina segnava 30°. 

Tenerife. Los Abrigos
Ad un primo assaggio qui, peggio ancora che a Puerto o a Santa Cruz sembra di essere in un posto qualunque, non certo in Spagna. Nei ristoranti e nei bar, di proprietà di stranieri, si parla inglese! Noi abbiamo scelto di fermarci qui perché siamo discosti dall'autostrada sud, tuttavia siamo molto vicini a questa utilissima via che consente l'accesso veloce alle diverse località della  costa sud-occidentale che ancora vogliamo visitare. Inoltre, sebbene meno rapido del previsto, è piuttosto agevole anche l'accesso al parco. 



........alle prossime puntate

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