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sabato 11 novembre 2017

Tenerife. Puerto de la Cruz e La Orotava

Tenerife. Puerto de la Ctuz. Lago Martianez (foto Daniela Durissini)
Continua la nostra scoperta di Tenerife ed oggi, con una giornata bella e calda, siamo andati a Puerto de la Cruz, città situata nella parte nord dell'isola ed a vocazione prettamente turistica. Questo vuol dire che si caratterizza per i grandi (e brutti) alberghi, i grattacieli, i centri commerciali ed i mille locali  che offrono piatti di tutti i paesi. Qui si potrebbe essere dovunque ma ai frequentatori, per lo più persone di una certa età, non sembra importare molto. In effetti proprio qui vengono a "svernare" molti pensionati, prevalentemente europei, tra cui molti italiani. L'età media è piuttosto alta e, soprattutto in alcuni punti di ritrovo, sembra di stare in una casa di riposo......però bella. Devo dire che la  cosa non ha mancato di impressionarci un po'.

Tenerife. Puerto de la Cruz. Ingresso al Lago Martianez (foto Daniela Durissini)
Noi siamo andati a Puerto Cruz, come viene chiamata la città dai locali, per vedere il Lago Martianez, opera interessante dell'architetto e artista Manriquez, il quale, a dire il vero, ha dato di meglio all'isola di Lanzarote. Quest'anno si festeggia l'anniversario dei 40 anni dall'inaugurazione e la struttura, con una buona e continua manutenzione, non sembra risentire troppo del tempo trascorso. Il progetto prevedeva la realizzazione di un grande lago artificiale a ridosso dell'oceano  alimentato ovviamente con acqua salata e protetto dalle furiose onde che si abbattono sulle vicine spiagge nere, più adatte al surf,  che infatti viene praticato con tenacia dai coraggiosi ragazzi che hanno imparato ad affrontare questo mare,   che al nuoto.

Tenerife. Puerto de la Cruz. Le onde dell'oceano (foto Daniela Durissini)
Manriquez ha creato, di fatto, un paesaggio nuovo ed irreale, con rocce vulcaniche  che contrastano con il bianco delle spiaggette, colore  che si ripete sul fondo del lago allo scopo di dare all'acqua una magnifica tonalità azzurra. Le palme, ormai molto alte, ombreggiano le piazzole dove sono disposti i lettini. Un enorme gioco d'acqua caratterizza lo specchio più grande, mentre una struttura di colore chiaro e dalle forme arrotondate segna uno dei limiti del grande lago.

Tenetife. Puerto de la Cruz. Lago Martianez (foto Daniela Durissini)
Ma se la struttura principale, tra l'altro recentemente restaurata, sembra non risentire del tempo, le infrastrutture create quarant'anni fa appaiono decisamente inadeguate ai bisogni attuali e un po' più mal ridotte. Insomma, una nuotata nel lago è comunque un'esperienza che vale la pena di provare. L'ingresso, comprensivo dell'uso del lettino, ma non dell'ombrellone, costa solo 5,50 € per tutto il giorno.

Tenerife. Puerto de la Cruz. Porto fortificato (foto Daniela Durissini)
Ma al di là  di questo la città offre anche un'interessante passeggiata sul lungomare  verso il porto, un tempo fortificato, e la piccola  chiesa  tutta bianca, di San Telmo, del secolo XVIII.

Tenerife. Puerto de la Cruz. Il piccolo campanile della  chiesa di San Telmo (foto Daniela Durissini)
Per la sosta pranzo non c'è che l'imbarazzo della scelta. Noi abbiamo provato il ristorante-caffetteria Columbus e  ci siamo trovati benissimo. I prezzi sono più che abbordabili.
Lasciato Puerto della Cruz siamo saliti in pochi minuti a La Orotava. Lì tutto cambia. Un esiguo parcheggio in centro permette di allegerire il traffico veicolare in  questo vero e proprio gioiello dell'architettura dei secoli XVI e XVII.

Tenerife. La Orotava. Cupola de la Conception (foto Daniela Durissini)
Splendidi palazzi dai caratteristici balconi in legno (tra cui la Casa de los balcones, ora museo), chiese, giardini, invitano ad una tranquilla passeggiata per le ripide strade acciotolate, dell'abitato.

Tenerife. La Orotava. La casa de los balcones (foto Daniela Durissini)
Dalla  chiesa de la Conception si sale verso la Casas de los balcones, caratterizzata da balconi in legno particolarmente ampi e decorati, ma anche altre case che affacciano sulla stessa strada presentano sporti decorati che segnano le facciate, in genere piuttosto semplici.

Tenerife. La Orotava. Casa  con balcone (foto Daniela Durissini)
Gli interni, che si intravedono appena, custodiscono  cortili ombreggiati e molto verdi. Il clima favorevole,  che fa sì che tutto il fianco della vallata di Orotava sia intensamente coltivato, ha spinto gli antichi abitanti del borgo a realizzare giardini stupendi e lussureggianti.

Tenerife. La Orotava. Interno di una delle case (foto Daniela Durissini)
Mentre i famosi giardini Victoria erano chiusi, siamo entrati nel giardino botanico, sorto dietro all'antico convento di San José, al posto degli orti delle  clarisse, nel 1868.

Tenerife. La Orotava. Giardino botanico (foto Daniela Durissini)
Varcando la soglia  ci si trova immersi in una vera e propria selva tropicale, tra piante enormi e fiori multicolori. La visita merita senz'altro.

Tenerife. La Orotava. L'enorme dracena del giardino botanico (foto Daniela Durissini)
Per i più golosi sarà d'obbligo una sosta nell'antica pasticceria di casa Egon, in Calle Leon. Il mobilio è originale e molto bello. Noi abbiamo visto solo quello data la lunga fila per accedere alle famose mignon, alle quali abbiamo deciso di rinunciare.
Il ritorno verso Sancta Cruz è velocissimo lungo l'autostrada che  copre i 32 chilometri che separano le due località.



.....alle puntate successive


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