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martedì 2 gennaio 2018

Bled. La cultura del territorio


Bled. Dintorni. Arnia dipinta (foto Daniela Durissini)
Molte volte mi sono  chiesta perché a Bled, come, a dire il vero, in altre parti della Slovenia, si stia così bene. Certo il paese è piccolo e gli abitanti non sono molti, per cui non si vedono quei fenomeni di eccessiva urbanizzazione che caraterizzano molte parti del Nord Italia, però non è solo questo. Di fatto, quando si passa da un paese all'altro qualcosa, tangibilmente, cambia. In effetti quello che caratterizza fortemente questi posti è una solida e coerente cultura del territorio, che fa sì che, pur nello sviluppo delle aree montane, vengano privilegiate, il più delle volte, scelte consone agli aspetti storici, naturalistici ed antropologici della zona.

Bled. Dintorni. Bohinjska Bela (foto Daniela Durissini)
Bled è soltanto uno degli esempi di questa politica di sviluppo, ma è un esempio importante, poiché si tratta di una località a vocazione turistica, molto frequentata in quasi tutte le stagioni dell'anno. 
Il fatto è che qui, se si tralascia una ristretta fascia a ridosso del lago, dove si trovano negozi, bar e ristoranti, è rimasto molto del paese di un tempo, con le vecchie case, magari rimodernate, con tanto verde e, soprattutto, con un territorio in cui ancora si esercitano i mestieri tipici della montagna, come l'allevamento, l'agricoltura, la silvicoltura, l'apicoltura, destinati per lo più a far vivere, e prosperare, i numerosi agriturismi e le molte aziende famigliari che producono per il mercato locale.

Bled. Dintorni. Cortile di una casa rurale a Mlino (foto Daniela Durissini)
Per chi ama la natura questo è il posto adatto per capire come l'attività turistica non sia inconciliabile con questi mestieri tradizionali, ma come, anzi, la scelta di far convivere le due cose, sia alla fine premiante. 
Basta prendere uno qualunque degli itinerari segnalati che conducono sull'ampia piana alle spalle dell'abitato, per immergersi in pochi minuti in un ambiente rurale magnifico, tra campi curati, carrarecce ben tenute e frequentate, che collegano i piccoli paesi dei dintorni, boschi di cedui, acque incanalate. Tra i campi sono ancora visibili, ed utilizzate, le caratteristiche rastrelliere per far seccare il fieno. Sono rare quelle ancora interamente in legno, poiché gli elementi verticali sono stati per lo più sostituiti da montanti in cemento, ma la struttura orizzontale ed il tettuccio sono ancora quelli di sempre.


Bled. Campi con rastrelliere per il fieno (foto Daniela Durissini)
Nella stagione invernale, le stalle ospitano gli animali che, d'estate, vengono trasferiti nelle numerosissime malghe, quasi tutte monticate. 
I formaggi di Bled sono famosi per il loro sapore intenso, dovuto al fatto che le bestie si nutrono di erba fresca e che vengono stagionati in montagna.
Vengono allevati sia bovini che ovini. Questi ultimi vengono lasciati al pascolo anche nei mesi freddi, in pianura.


Bled. Gregge nei dintorni (foto Daniela Durissini)
Una fitta rete di sentieri, tutti segnalati, consente di addentrarsi nei boschi che circondano la conca del lago. Qui l'attività di taglio è praticata e regolamentata. 
Più in alto, tra i monti, l'attività d'inverno cessa quasi del tutto ma ci sono degli abitati che continuano a vivere e ad essere frequentati, come l'Uskovnica, un raggruppamento di case, un tempo di pastori, oggi  per lo più destinate alle vacanze e rimaste com'erano. E se da un lato vi è una sterrata, tenuta libera il più possibile dalla neve, per essere percorribile dalle auto dei locali e da eventuali mezzi di soccorso, dall'altro lato viene tenuto aperto un cammino, che raggiunge, dall'altipiano di Pokljuka, il piccolo rifugio, aperto anche d'inverno, che accoglie gli escursionisti in un soggiorno caldo, offrendo i piatti tipici della zona come la jota (minestra di crauti e fagioli), con le salsicce, il gulash, il ričet (minestra d'orzo tra le più amate da queste parti).

Bled. Rifugio all'Uskovnica (foto Daniela Durissini)
Dall'altipiano di Pokljuka, dove si pratica lo sci nordico, si dipartono diverse piste tenute aperte per chi vuole camminare, immergendosi in un paesaggio integro, tra i boschi millenari del Parco Nazionale del Triglav, il monte più alto della Slovenia e delle Giulie, con i suoi 2864 metri.


Bled. Triglav (foto Daniela Durissini)
Il popolo sloveno ama le sue montagne e qui non si trovano sentieri abbandonati. Tutto è curato per il semplice fatto che viene frequentato in ogni stagione. Non c'è  posto in Slovenia, nemmeno il più recondito, in cui non s'incontri qualcuno che cammina e, come dico di solito, scherzando, ma nemmeno poi tanto, questo è l'unico paese in cui se, su un sentiero di montagna, capita di incontrare un bambino, non si ha alcuna  certezza, come invece succede in Italia, sulla facilità del percorso.

Bled. Chiesetta all'Uskovnica e sullo sfondo il gruppo del Triglav (foto Daniela Durissini)
Un'altra attività tipica della zona, è l'apicoltura. Recentemente la Slovenia ha ottenuto a Bruxelles, l'impegno europeo alla difesa delle api, minacciate dall'inquinamento e dai pesticidi, oltre che dal cambiamento climatico. Ed in effetti, data l'integrità di tanta parte di tertitorio, l'apicoltura qui è assai praticata.

Bled. Dintorni. Arnia dipinta (foto Daniela Durissini)
Tipiche le arnie dipinte con scene semplici, tratte dalle leggende locali, o raffiguranti detti popolari. Queste particolari opere d'arte spontanea però, purtroppo, si vanno perdendo, lasciando spazio alle più comuni cassette colorate. Certamente la cosa non inficia la qualità del miele, generalmente alta, ma è un vero peccato che queste raccolte di immagini provenienti direttamente dalla tradizione popolare, vadano perdute.

Bled. Dintorni. Arnia dipinta (foto Daniela Durissini)



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