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martedì 30 gennaio 2018

Carlo Maderno e la basilica di San Pietro


Roma. Basilica di San Pietro (foto Daniela Durissini)
Il 30 gennaio del 1629, all'età di 73 anni, moriva a Roma Carlo Maderno. Di origini ticinesi, si trasferì da ragazzo a Roma, dove fu affidato dai genitori alle cure dello zio, Domenico Fontana, architetto affermato, con il quale iniziò a lavorare. Dopo un lungo periodo di gavetta, durante il quale gli furono affidati incarichi sempre più importanti, affiancò il fratello dello zio, Giovanni Fontana, nella realizzazione dell'acquedotto di Loreto, e redasse un progetto per la prevenzione delle piene del Tevere.


Ritratto di Carlo Maderno
La sua prima opera importante fu però la realizzazione della chiesa di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano, che gli valse l'attenzione delle più importanti famiglie della città, che gli richiesero dei progetti per le loro proprietà. La sua fama andò così aumentando e, nel 1603, assunse, assieme a Giovanni Fontana, la soprintendenza della "Fabbrica di San Pietro".


Roma. Santa Susanna
La costruzione della chiesa, progettata da Michelangelo, era stata interrotta e, dopo la morte di Clemente VIII, il nuovo papa, Paolo V, decise di portarla a termine, ma le esigenze erano mutate ed il Maderno, vincitore del concorso per il compimento dell'opera, indetto nel 1606, dovette, di fatto, stravolgere il progetto michelangiolesco.


Roma. Basilica di San Pietro (foto Daniela Durissini)
L'aggiunta della facciata, in particolare, che l'architetto aveva prevista con due campanili, uno dei quali fu realizzato successivamente dal Bernini e demolito per grossi problemi statici, e che, di fatto, impediva di apprezzare la grande cupola del Michelangelo, oltre ad apparire eccessivamente larga, fu duramente ed a lungo criticata, ma il Maderno aveva dovuto accontentare la committenza, soddisfacendo alle esigenze liturgiche.


Roma. Palazzo Barberini (foto Daniela Durissini)
Oltre a San Pietro si dedicò alla chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, alla progettazione di un'ala del Quirinale ed a diversi altri progetti.
Negli ultimi anni si fece affiancare dal nipote, Francesco Borromini, con il quale lavorò a Palazzo Barberini. Nello stesso cantiere fu attivo anche Gian Lorenzo Bernini, che realizzò una delle scale del palazzo, mentre l'altra, di forma elicoidale, era stata ideata dal Borromini.


⇒(click)Carlo Maderno in "Dizionario Biografico degli Italiani"






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