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Sul sentiero Rilke (foto Daniela Durissini) |
Rainer
Maria Rilke, è stato uno dei maggiori poeti di lingua tedesca del
Novecento. Era nato a Praga, nel 1875 e, quando arrivò a Duino,
ospite della principessa Marie von Thurn und Taxis, aveva già
vissuto un'esistenza errabonda, che l'aveva condotto in diversi paesi
e che gli aveva consentito di avvicinarsi e frequentare molti artisti
tra i più famosi dell'epoca. Si era legato giovanissimo a Lou
Salomé, scrittrice e psicanalista, nata a San Pietroburgo, di
quattordici anni più vecchia di lui, donna affascinante, che aveva
incantato anche Nietzche, e con lei si era recato in Russia, dove
aveva incontrato L. Tolstoj e L. Pasternak, pittore e padre di Boris,
che gli farà un famoso ritratto.
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L. Pasternak. Ritratto di Rilke |
Ma
il legame sentimentale con la donna era finito da tempo, lasciando il
posto ad un'amicizia duratura, e Rilke aveva sposato Clara Westhoff,
scultrice, allieva di Rodin, dalla quale aveva avuto una figlia,
Ruth.
Il
matrimonio era durato pochissimo, probabilmente a causa dell'amore
che, sebbene ufficialmente finito, ancora lo legava a Lou, e ben
presto i due si erano separati consensualmente, mentre Rilke aveva
continuato a viaggiare molto.
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Paula Modersohn-Becker. Ritratto di Clara Westhoff |
In
Francia aveva conosciuto, oltre a Rodin, con il quale aveva condiviso l'alloggio, all'Hotel Biron, in rue de Varenne assieme anche a Jean Cocteau
e Isadora Duncan, André Gide, destinato ad avere una notevole
influenza su di lui. Aveva poi viaggiato in Italia, in Algeria,
Tunisia ed Egitto. Aveva inoltre già pubblicato diversi lavori che
l'avevano fatto conoscere ed apprezzare, tra cui Die Weise von
Liebe und Tod des Cornets Cristoph Rilke,
opera giovanile che aveva avuto uno straordinario successo e I
quaderni di Malte Laurids Brigge,
che aveva reso esplicita l'influenza dello scultore Rodin, che lo
aveva introdotto ad una visione diversa e più completa del mondo.
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Paula Modersohn-Backer. Ritratto di R.M. Rilke |
Marie
von Thurn und Taxis, mecenate, poliglotta, donna colta ed aperta alle
nuove tendenze, conosceva molti artisti e soleva ospitarli nelle sue
proprietà. Aveva conosciuto Rilke nel 1909 e l'aveva ospitato una
prima volta nel suo castello di Lautschin, prima di invitarlo a
Duino, dove questi era arrivato dalla Francia e dove rimase
dall'ottobre del 1911 al maggio del 1912, in cerca di ispirazione per
il suo nuovo lavoro. Fu al castello infatti che iniziò le Elegie
Duinesi, componendone però solo
le prime due, mentre l'opera fu completata ben dieci anni dopo e data
alle stampe nel 1923.
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Costone carsico e castello di Duino (foto Daniela Durissini) |
Il
poeta usciva dal maniero per andare a camminare lungo il costone
carsico, a picco sul mare Adriatico, in vista della laguna di Grado
e, dall'altra parte, di Trieste e della lontana costa dell'Istria.
Questo panorama stupendo però sembra che più che consentirgli di
trovare l'ispirazione e l'armonia, riuscisse ad acuire il sentimento
di disagio e di irrequietezza che portava in sé, complice anche il
clima, ora condizionato dai venti di scirocco, ora, e più spesso,
dal gelido soffiare della bora, che scuotevano il sistema nervoso del
poeta, com'egli stesso ebbe modo di affermare. Ed il tema del vento
ricorre più volte nelle elegie, vento che scuote, “vento scuro”,
ma anche “pieno di spazio celeste”, vento al quale gli esseri
umani si abbandonano, come nella Quarta elegia “Superati e tardi ci
accompagniamo ai venti d'improvviso e caliamo su stagni
indifferenti”.
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Laguna di Grado vista dal costone carsico presso Duino (foto Daniela Durissini) |
Ma
il tema che ricorre più di frequente nelle Elegie, nelle quali si
sente l'influenza del pensiero di Nietzche, è quello della caducità
della vita, e della possibilità di trovare rifugio, o momentanea
consolazione, nell'esaltazione della vita interiore, mentre sullo
sfondo si intravvedono anche elementi deducibili dall'attualità come
la decadenza dei valori sociali causata dall'avanzare del
capitalismo industriale. Nel gennaio del 1912, al castello di Duino,
Rilke traduce Leopardi e, non a caso, vengono assunti, nella
composizione delle Elegie, alcuni elementi di forte pessimismo
espressi dal grande poeta ne “L'infinito”.
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Castello di Duino visto dal Sentiero Rilke (foto Daniela Durissini) |
Al
poeta è stato dedicato un percorso, sul costone carsico, che parte
da Sistiana ed arriva al castello di Duino.
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Inizio Sentiero Rilke (foto Daniela Durissini) |
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