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martedì 23 gennaio 2018

Rainer Maria Rilke e le Elegie Duinesi


Sul sentiero Rilke (foto Daniela Durissini)

Rainer Maria Rilke, è stato uno dei maggiori poeti di lingua tedesca del Novecento. Era nato a Praga, nel 1875 e, quando arrivò a Duino, ospite della principessa Marie von Thurn und Taxis, aveva già vissuto un'esistenza errabonda, che l'aveva condotto in diversi paesi e che gli aveva consentito di avvicinarsi e frequentare molti artisti tra i più famosi dell'epoca. Si era legato giovanissimo a Lou Salomé, scrittrice e psicanalista, nata a San Pietroburgo, di quattordici anni più vecchia di lui, donna affascinante, che aveva incantato anche Nietzche, e con lei si era recato in Russia, dove aveva incontrato L. Tolstoj e L. Pasternak, pittore e padre di Boris, che gli farà un famoso ritratto.


L. Pasternak. Ritratto di Rilke
Ma il legame sentimentale con la donna era finito da tempo, lasciando il posto ad un'amicizia duratura, e Rilke aveva sposato Clara Westhoff, scultrice, allieva di Rodin, dalla quale aveva avuto una figlia, Ruth.
Il matrimonio era durato pochissimo, probabilmente a causa dell'amore che, sebbene ufficialmente finito, ancora lo legava a Lou, e ben presto i due si erano separati consensualmente, mentre Rilke aveva continuato a viaggiare molto.



Paula Modersohn-Becker. Ritratto di Clara Westhoff
In Francia aveva conosciuto, oltre a Rodin, con il quale aveva condiviso l'alloggio, all'Hotel Biron, in rue de Varenne assieme anche a Jean Cocteau e Isadora Duncan, André Gide, destinato ad avere una notevole influenza su di lui. Aveva poi viaggiato in Italia, in Algeria, Tunisia ed Egitto. Aveva inoltre già pubblicato diversi lavori che l'avevano fatto conoscere ed apprezzare, tra cui Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Cristoph Rilke, opera giovanile che aveva avuto uno straordinario successo e I quaderni di Malte Laurids Brigge, che aveva reso esplicita l'influenza dello scultore Rodin, che lo aveva introdotto ad una visione diversa e più completa del mondo.


Paula Modersohn-Backer. Ritratto di R.M. Rilke
Marie von Thurn und Taxis, mecenate, poliglotta, donna colta ed aperta alle nuove tendenze, conosceva molti artisti e soleva ospitarli nelle sue proprietà. Aveva conosciuto Rilke nel 1909 e l'aveva ospitato una prima volta nel suo castello di Lautschin, prima di invitarlo a Duino, dove questi era arrivato dalla Francia e dove rimase dall'ottobre del 1911 al maggio del 1912, in cerca di ispirazione per il suo nuovo lavoro. Fu al castello infatti che iniziò le Elegie Duinesi, componendone però solo le prime due, mentre l'opera fu completata ben dieci anni dopo e data alle stampe nel 1923.


Costone carsico e castello di Duino (foto Daniela Durissini)
Il poeta usciva dal maniero per andare a camminare lungo il costone carsico, a picco sul mare Adriatico, in vista della laguna di Grado e, dall'altra parte, di Trieste e della lontana costa dell'Istria. Questo panorama stupendo però sembra che più che consentirgli di trovare l'ispirazione e l'armonia, riuscisse ad acuire il sentimento di disagio e di irrequietezza che portava in sé, complice anche il clima, ora condizionato dai venti di scirocco, ora, e più spesso, dal gelido soffiare della bora, che scuotevano il sistema nervoso del poeta, com'egli stesso ebbe modo di affermare. Ed il tema del vento ricorre più volte nelle elegie, vento che scuote, “vento scuro”, ma anche “pieno di spazio celeste”, vento al quale gli esseri umani si abbandonano, come nella Quarta elegia “Superati e tardi ci accompagniamo ai venti d'improvviso e caliamo su stagni indifferenti”.

Laguna di Grado vista dal costone carsico presso Duino (foto Daniela Durissini)
Ma il tema che ricorre più di frequente nelle Elegie, nelle quali si sente l'influenza del pensiero di Nietzche, è quello della caducità della vita, e della possibilità di trovare rifugio, o momentanea consolazione, nell'esaltazione della vita interiore, mentre sullo sfondo si intravvedono anche elementi deducibili dall'attualità come la decadenza dei valori sociali causata dall'avanzare del capitalismo industriale. Nel gennaio del 1912, al castello di Duino, Rilke traduce Leopardi e, non a caso, vengono assunti, nella composizione delle Elegie, alcuni elementi di forte pessimismo espressi dal grande poeta ne “L'infinito”.


Castello di Duino visto dal Sentiero Rilke (foto Daniela Durissini)


Al poeta è stato dedicato un percorso, sul costone carsico, che parte da Sistiana ed arriva al castello di Duino.


Inizio Sentiero Rilke (foto Daniela Durissini)



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