Cividale. Gattolandia (foto Daniela Durissini) |
A
Milano, diciamo la verità, i cani hanno ormai raggiunto una solida
posizione morale. Sono coccolati, sono portati alle mostre quasi
fossero chissà che bellezze, si organizzano in loro onore serate e
spettacoli. Non penso già che a Milano non esistano dei cani
trattati da cane; ce ne sono a migliaia, probabilmente. Ma la
maggioranza è trattata da cristiani. Mentre noi!
Noi
come categoria sociale, siamo quasi completamente trascurati. Noi
siamo i tipi poco raccomandabili, noi siamo gli zingari, noi siamo i
fuori legge, ecco in che conto ci tenete, a Milano, come regola
generale. Che importa la nostra proverbiale venustà fisica, al cui
paragone i cani (e scusa se la mia lingua batte sempre sul medesimo tasto
dolente) sono delle autentiche schifezze? Che importa la nostra
illustre tradizione nel mondo artistico e culturale? Che importa se
tanti uomini di subline ingegno hanno prediletto noi sopra ogni altra
creatura vivente? Che conta la nostra intelligenza, che non
ostentiamo puerilmente come i cani? Che conta la nostra fedeltà a
voi uomini, fedeltà maturata da un sereno apprezzamento, non già da
un umiliante rapporto alimentare, come succede nel mondo canino?
da Dino Buzzati, Due volte disgraziati i gatti randagi di Milano,
a cura di L. Viganò (Mondadori, 2015)
Dino Buzzati (Belluno, 16 ottobre 1906 - Milano, 28 gennaio 1972)
⇒(click) Il libro: Dino Buzzati, "Il Bestiario". Cani, gatti e altri animali (Mondadori, 2015) (anche formato Kindle)
e' un racconto bellissimo ma per apprezzarlo va inserito per intero
RispondiEliminaGrazie per l'osservazione. Generalmente i post lunghi non vengono letti per intero. Per questo motivo pubblico una citazione breve ed indico i volumi dove si possono trovare i brani completi. Comunque ne terrò conto.
Elimina